giovedì 6 agosto 2009

Capitolo 5


*Anita si fa infilare i tacchi da Nathaniel, inspira profondamente, si fa il segno della croce, sgrana il rosario, si mangia le unghie, le sputa nel portacenere di cristallo waterford vicino alla tenda di ingresso del soggiorno, incrocia le dita, si sistema le tette e con la massima noncuranza entra in scena. Tutti gli occhi sono puntati su di lei. La ragazza scannerizza la stanza cercando di appattare ciò che vede con le descrizioni degli invitati avute dal suo vampiro: il comodino a rotelle biondo doveva essere Augustine, il Master di Chicago, i tre manzi alla sua destra le sue guardie del corpo e la troia alla sua sinistra una puttana intercambiabile. Seduti sul divanetto c’erano due moretti, una stangona albina stile Ru-Paul e due ragazzetti biondi che si scambiavano Gormiti. Dalla puzza di pesce dovevano essere il Master di Cape Cod e famiglia. Varie guardie di contorno facevano tappezzeria appoggiate alle pareti e dando fondo ai beveraggi analcolici, perché cazzo! Siamo professionisti e non beviamo in servizio!
Anita si schiarì la voce.* Buongiorno! Cioè ricominciamo-Buonasera madames e sign-cioè benvenuti nella nostra ridente cittad- cioè bentrovati in questa sera di- O che cazzo! Ciao a tutti! Come butta? Scusateci per il contrattempo che ha avuto Jean-Claude, penserete che siamo tutti dei buzzurri pannocchiari!
*La donna accanto ad Augustine si ripassa il rossetto, guardando Anita con noia malcelata.* L’hai detto tu mia cara, non io che ho un’educazione. E’ un’ora che aspettiamo e i cocktail fanno cagare! E se a qualcuno interessa non porto le mutande!
Micah: Davvero?
Anita: Micah!
Micah: Era solo per rompere il ghiaccio Anituccia!
Auggie: *Dando una gomitata alla sua donna e avanzando verso Anita.* Uè bedda mia, stattete accuorta…signora Blake, ma che piacere…nun se preoccupasse…u sapemo como vanno chiste cose…gli affari sunno affari…
Anita: Ma che lingua parli? Jean-Claude mi aveva detto che eri francese!
Auggie: Uhhhh Jean-Claude…è assai che nun ce vedemo. Adesso sunnu Don Austè mafioso di Chicago. U capisti?
Anita: Ehm…poco a dire il vero. E non c’è neanche Bobbilì a fare le traduzioni. Ma sei sicuro di essere della stessa linea di sangue di JC? *Girandogli intorno con aria poco convinta.* Certo che per essere un vampiro di Belle hai un'aria molto ordinaria...
Auggie: *Strizzandole un occhio e sorridendole a 32 zanne.* E' che indosso un incantesimo per sembrare meno fico altrimenti tutte le femmene m'assicutano condinuamendi.
Anita: Ah. E quindi?
Auggie: UèUè capisc’ammè! *Facendo strane mosse con le dita e sbattendo gli occhioni all’indirizzo della negromante.* Ora l'ho tolto! Non sei abbacinata?
Anita: *Poco convinta.* Ummm...aspetta un attimo...fammi vedere bene...ah sì! Riconosco lo stampo! Usi lo stesso mascara di JC!
Auggie: *Facendo il broncio.* Nun mi trovi beddu?
Anita: Fammi riassumere: hai i capelli riccetti e giallo pulcino, sei nano e sei talmente muscoloso da sembrare una cassa di birra. Ce l'hai il cazzo grosso?
Auggie: *Scandalizzato.* Ma che dumande me stai facennu? Naturalmenti!
Anita: Allora sei fichissimo! Sbaaaaaav! Mi piaci! *Offrendogli il polso nell’antico saluto dei vampiri amici che amici non sono e finiscono per prenderla in quel posto.*Porgo i miei rispetti Don Austè, Master mafioso di Chicago, Justin Timberlake senza gambe, potentissimo amichetto di Jean-Claude dai tempi dell’asilo vampiresco.
Auggie: *Prendendole il polso e baciandone l’interno.* Rispetti accettati Anita Blake serva umana del mio amichetto Jean-Claude che gli catafottevo sempre la merenda, femmena bedda al naturale como u tonnu. Gli amici però mi chiamano Auggie. Zot!
Anita: *Il potere punge la pelle di Anita come una vespa particolarmente incazzosa.* Au! Auggie! Cazzo fai? Mi dai la scossa?
Auggie: Ma noooo! E’ solo un piccolo test!
Anita: Piccolo test? Piccolo test di cazzo come ti-ehm…volevo dire sei il benvenuto Master di Chicago. Gradisci un pasticcino? Azz, non mangi…
Auggie: Puoi darmi un caffè o te…..
*Ru-Paul si alza dal divanetto lisciandosi le scaglie del vestito a sirena. *Ahhh Auggie! Sei sempre il solito impenitente maleducato rozzo figlio di puttana.
Samuel: *Alzandosi in piedi indispettito e rimproverando la moglie con un buffetto.* TEA!
Auggie: Nun preoccuparti Samuè, la conosciamo tutti la tua Tea. U sapemo che è ‘na femmina infocata!
Samuel: Infocata una cippa marina! Deve rispettare i mei amici se vuole andare d’accordo con me, io sono uno all’antica!
Tea: *Guardandolo dall’alto in basso.* Ma se quando ti ho conosciuto avevi ancora il latte di pesce sulle labbra!
Anita: *Cercando di cambiare discorso e di allontanarsi da Auggie.*A proposito, una sirena e un vampiro? Ma come cazzo vi siete conosciuti?
Tea: *Con occhi sognanti.* C'erano le notti bianche a Cape Cod e mi stavo facendo una vasca in centro quando ho visto questo bel bocconcino e non ho resistito, mi ricordava tanto-
Samuel: E basta Tea! Ancora Ulisse! Sono stufo di sentir parlare dei tuoi ex!
Tea: *Sbattendo le pinne.* Quel sudicio greco? Quante volte ti ho detto che non c'è stato nulla tra noi?
Anita: Ulisse? Ma non aveva resistito al canto delle sirene?
Tea: Resistito? Aveva un tappo di cerume negli orecchi così spesso che non avrebbe sentito neanche le sirene della polizia! Figuriamoci la mia dolce vocina!
Samuel: Dolce...
Tea: Qualcosa da dire Samuel?
Samuel: Chi, io? *Tirando fuori un sacco di plastica da sotto il divano.* Indovina che cos'ho qui?
Tea: *Annusando l'aria con occhi dilatati.* Cosa? Cosa?
Samuel: *Sogghignando.* Sirena curiosa... *Gli tira un pesce e Tea lo afferra al volo con la bocca.*
Tea: Slurrrrp! Se mi riesce io prendo un pesce polposo ssssìììììì!
Sampson e i fratelli: *Guardando la mamma con l'acquolina in bocca.* Mangialo crudo e mmmmmrrr che si dibatte. Slurp!
Nathaniel: Ummm…devo provare a fare lo stesso con gli involtini primavera...
Anita: Nathaniel!!!
Samuel: *Prendendo il polso di Anita e posandovi le labbra da perfetto gentleman.* Ti saluto Anita Blake, serva umana di Jean-Claude che ancora mi deve i soldi del biglietto per Calais-New Orleans sola andata, quel pidocchioso.
Auggie: Ehm..Samuè..nun ce lu spiari a Jean-Claude…gli assicutai u viaggiu aggratiss…
Samuel: E allora riammali tu i soldi!
Auggie: Va bene in conchiglie?
Anita: Ehm…*tossicchiando per attirare l’attenzione.* Saluti a te Capitan Findus e a tutta la tua ciurma!
Tea: Gnamm! *Pulendosi i denti con una lisca e avvicinandosi ad Anita.* Allora chi saluta chi? Come siamo sistemate? Chi lo da il polso? Io o te?
Anita: *La negromante ci pensa un attimo.* Ummm…io ho più tette.
Tea: Ma io sono più alta!
Anita: Cazzo!
Tea: Ok, ci sono. Io sono sposata.
Anita: *Mettendo le mani avanti.* Ok, ok. Matrimonio vince su scopata uno a zero.
Tutti: Ohhhhhhhhhhhhhh!
Samuel: Incredibile! Jean-Claude c’aveva avvertito che avevi un caratteraccio ed invece sei uno zuccherino!
*Claudia e Fredo, le guardie del corpo di Anita, si mettono a sghignazzare tenendosi la pancia.*
Anita: Invece lui mi aveva avvertito che tu eri passera-dipendente e aveva proprio ragione.
Samuel: Ummm…se non fossi il Master di un buco ancora meno desiderabile di quello del tuo master potrei incazzarmi e chiedere riparazione.
Auggie: Ma siccome sei un povero sceccu che si fa sempre cugliunari, non lo farai. Tu e gli imbrogghi state come i cavoli e la merenda.
Samuel: *Allargando le braccia.* Mi piace l’onestà!
Anita: Allora ti piacerò da morire coglione!
Auggie: Mmmm…Anita, che ventata d’aria fresca!
Samuel: Brrrr…non si può accendere il camino?
Anita: *Scocciata.*Oh insomma, finiamola con le presentazioni una volta per tutte. Eccoti il polso Tea.
Tea: *Leccandosi voluttuosamente le labbra.* E chi ha detto che voglio il polso…
Anita: *In confusione mentre vede il volto di Tea abbassarsi verso il suo.* No, cioè, scusa, ma…se non vuoi il polso cosa vu-eeeeeeeeeeeeeeekgnmmmmnffff!
*Le due limonano mentre tutti gli uomini le guardano arrapati a parte il marito e il figlio maggiore.*
Samuel: *Sospirando con un sorriso estatico sulle labbra.* E’ una donna così espansiva… 

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