sabato 31 luglio 2010

Supernatural Activity - Capitolo 15- Ma non è cattivo, è che lo disegnano così!

Riassunto delle puntate precedenti: Asher e Jean-Claude, due vampiri del seguito di Bellemorte, sono tornati dal loro incarico vittoriosi e soddisfatti, soprattutto soddisfatti. Asher come al solito fa il sostenuto, ma Jean-Claude viaggia su una nuvoletta rosa...ci pensa la sua sire, da cui i due pirla sono a rapporto, a farlo uscire dal boschetto della sua fantasia facendola annusare a tutti e due e poi cacciando Asher in malo modo. Sarà perchè è una stronza? Sarà perchè è una fine stratega? Probabilmente per tutti e due i motivi...

Colonna sonora: Bad to the bone


Brutta troia, m’avevi detto che mi aiutavi a rimettermi con lui” Jean Claude vagava per la stanza con lespressione incredula e irritata. Non appena la porta si era chiusa, si era avvolto in una tenda e precipitato per rincorrerlo. Ma non era ciò che la sua Master voleva, e alla fine era rimasto immobilizzato a tirare contro il guinzaglio, con la fronte e le mani incollate alla porta come quelle di Asher in una macabra parodia di ET. Finché, dopo alcuni minuti, aveva sentito l’aria muoversi dietro di sè annunciando uno scappellotto da staccargli la testa, e la donna che sbraitava “Asher, cristo, levati da lì, voglio scopare, vai in giardino, vai a giocare al volano, vai a mangiare un pipistrello vivo in camera tua, brutto coglione!”; lui si era cavato di culo volando verso Analità campagnole e a quel punto Jean Claude si era voltato furiosamente verso Belle. Lei si era distesa tranquillamente sullenorme letto e lo osservava sogghignando, probabilmente in attesa della sua reazione. Per tutta risposta, lui aveva cominciato ad agitarsi istericamente, ripetendo gli identici andirivieni con cui lei stessa si era dilungata poco prima, lanciandole occhiate indignate, e guardate che questo c’era anche nell’originale, mentre le ultime quarantotto ore rivivevano nella sua testa come una sequenza fulminea di topi danzanti.

Cazzo-cazzo-cazzo-cazzo!” Ripeteva più fra sé e sé, con lespressione sconcertata di chi cerca disperatamente una soluzione allorribile situazione che in cui è stato incastrato. “... per fortuna che l’esperta eri tu, figa sei geniale, geniale davero, uffa, ecco, però”.

Finito?”

Dai scopiamo con lui. Aiutami. Dai, dai dai dai dai dai dai dai dai dai dai dai dai dai dai dai dai dai dai dai daaaaai. Pliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiis!!!”

Adesso hai finito!” Sentenziò lei dopo aver lasciato che smaltisse un po di rabbia. Jean Claude si bloccò e la guardò, troppo incazzato per una volta per essere impaurito ma vagamente consapevole di avere ancora gli arti attaccati al corpo, a dimostrazione dellenorme pazienza che lei stava dimostrando rispetto ai livelli di tolleranza di qualunque persona normale.

Datti un contegno; o mi toccherà pensare che basta un pompino perchè Asher ti contamini con la sua instabilità nevrotica, e quindi lo dovrò uccidere”.

Lui spalancò gli occhi sconvolto. Era davvero così stupido da illudersi che LEI non se ne sarebbe accorta? E darle così palesemente della babbiona era forse una mossa azzardata? Ma mettersi in bocca un vibratore prima di fare danni non l’avrebbe mai imparato a fare?

La master schioccò le dita e inizò a guardarlo con occhi soleggiati, ipnotici, e il vampiro si ritrovò sempre più assonnato e automaticamente voglioso di andare verso il letto e le lenzuola di seta. “Vieni quiiiii, coraaaaggiooo, va tuuuuttto bbbeeeeene” cantilenava lei costringendolo a obbedire agitandogli ritmicamente le tette davanti al naso. “Lo sai che non capisci mai un cazzo, quindi alluuuungati qua che te lo do ioooo un promemoria, fiiiidati di meee, piccolo scemino, io so tuuuuttto, conosco il tuo cu…ooooore, ti darò… ehm… tutto quello che vuooooi”. Lui si addormentò di schianto.

Sveglia, sveglia, Chicco!” Belle interruppe l’incantesimo battendo brutalmente le mani vicino alle orecchie del bell’addormentato.

Eh sì cosa dove Asher?” Jean Claude saltò su tra lo sconvolto e il rincoglionito, o almeno ci provò, perchè si accorse nel modo peggiore di essere legato alle colonne del baldacchino. Al che si rilassò, tanto c’era abituato, ma subito dovette cagarsi addosso di nuovo perchè lei gli stava seduta sopra con una mannaia in mano.

No, no, Belle non mi uccidere!” implorò.

Mannò tesoruccio, figurati, vieni qui che ti do un bacino”.

La vampira si chinò a baciargli dolcemente prima le labbra, poi la guancia, e infine si fermò sul collo. Non appena lo graffiò con le zanne, Jean Claude sobbalzò, per poi rilassarsi sotto il tocco sensuale e deciso della sua lingua che cominciò a scorrere lungo la piccola scia di sangue: abbandonò ogni resistenza, e smise di pensare ad Asher che tanto lo stressava e basta.

Un dolore lancinante lo colpì inaspettato al centro dello stomaco, strappandogli un gemito soffocato, mentre una fitta violentissima lo trapassava da parte a parte. E non appena si accorse del sogghigno di Belle, che leccava avidamente l’ascia insanguinata, un impeto di terrore si disegnò sul suo volto.

Scusa, mi è scivolata”.

Ti è scivolata? Cazzo, almeno rimettimi dentro le budella”.

Sta un po’ zitto e ascolta me. Tu non hai idea di quello che ti aspetta, vero? Non hai capito niente... come al solito aggiungerei.” E scoppiò a ridergli in faccia.

Jean Claude cominciò a pensare, cosa di per sè laboriosa, a cosa avesse fatto di così oltraggioso da provocare le ire della sua Master e impegnandosi un pochino si ricordò della scenata completa di insulti di poco prima. “Oddio, scusa-scusa-scusa, non volevo, sono un idiota, fammi quello che vuoi ma perdonami…”

Lei sbuffò e gli ricucì la ferita, dandogli un altro bacino per far passare il dolore.

Grazie-grazie-grazie, così va meglio”.

Non ti preoccupare per quello, se proprio ti senti in colpa posso mandarti a letto senza cena, ma mi fai troppa pietà.”

E allora perchè non mi molli, anzi, mi stai facendo male malino? Lo sai che non sto capendo niente. Non ti stai neanche divertendo tanto.”

Lei sospirò melodrammaticamente. “Speravo che fosse lui a dirtelo, ma a quanto pare non ne ha avuto il coraggio. O forse non la reputa una cosa così importante da doverla confessare al suo grande amore.”

Jean Claude sbottò tra il confuso e lirritato. “Cazzo dici, Brain?” Sì, solo nominargli Asher era una mezza tortura, però lui era fuori dalle scatole ora, vero?

Tu sai che lavoro fa per il Consiglio?”

Me ne deve fregare qualcosa?”

Eh, io ve l’avevo detto che stare con me era meglio, ma voi no, non avete voluto ascoltarmi. E ora ho dovuto passarlo in giro anche ad altri per le loro porcherie, e lui fa servizi a tutti.”

Sì, lo sappiamo tutti, l’hai appena detto e c’è scritto anche nella fan fiction” replicò alzando le spalle annoiato.

Non sai un TUBO” esclamò dandogli una sberla. “E’ diventato lo spaventapasseri cesso e fanatico che fa atrocità, tragedie e lachi di sangue, anche se non terremoti. Mi hanno detto che tanto a scopare non serviva più e io ero incazzata e gli ho detto di sì”.

Jean Claude si sentì ancora più confuso da quelle parole incomprensibili “Bè, sarà contento no?”

Ma sei scemo? E’ cambiato Jean, l’acqua santa gli ha corroso la faccia e le cervella e poi lui è anche diventato più stupido di prima”. Sentenziò lei severa.

Vabbè, in cento anni si cambia. E il mio ammmmore non è stupido. Ma aspetta, non stai parlando di Andros vero? Non ti sento, non ti sento lalallalalalala” Un moto di orrore cominciò a insinuarsi infido. “Asher non è mica cattivo, è che lo disegnano così” Affermò con decisione.

No, non lo è.”

Lui sospirò risollevato e ritrovò i battiti del suo cuore, che senza accorgersene, si erano fermati in attesa di una risposta.

Ma è un mostro”.

Eeeeeeeek. Non è un moostrrroooooo!”

Persino lei sembrò contrariata da quellaffermazione, a cui seguirono attimi di cupo silenzio. Osservò il volto del suo vampiro sbiadire e poi spegnersi tra le spire di quellatroce verità che però quel gattino pervertito doveva sapere. “Alla fine ha trovato un modo per rendere socialmente accettabile la sua perenne incazzatura folle”

Jean Claude si sentì svuotare, mentre la voce di Belle gli risuonava in testa come uneco infinito; e tutto sembrò dun tratto acquistare un senso. Ripensò distinto a quella dannata notte, la sua ultima notte di schiavitù che, in virtù di quanto aveva appena scoperto, era stata per Asher loccasione per dargli il benvenuto nel suo nuovo mondo. Forse non gli era piaciuto, era stato solo lavoro. Forse non era stato il suo primo stupro dopo cento anni. E iniziò a piagnucolare sommessamente.

Non farti i tuoi soliti viaggi da emo, Jean, è già tutto abbastanza palloso così. ” Gli intimò lei, leggendo i suoi pensieri. “In fondo ogni tanto ha ancora qualche sprazzo di lucidità. Detesta essere diventato un mostro, nel corpo e nellanimo.”

Asher non è un moooostrooooooo. Ufffaaaaaaa.” Sibilò furente. Nonostante tutto, era davvero stanco di sentirlo dire.

Ma la sua reazione sembrò rompere le palle alla dolce Belle.

Sai” riprese lei “una rosa anche se non si chiamasse così avrebbe lo stesso profumo. E’ stato così che è diventato l’amichetto di Andros, al servizio del Consiglio. E hanno fatto le vacanze insieme per tantissimi anni”.

Basta!” Ringhiò il vampiro scuotendosi verso di lei. “Lo stai disegnando come un pazzo psicopatico. E questo forse è vero, ma Asher non potrebbe mai fare le stesse mostruosità che quel dannato bastardo ha fatto a me... Mai neanche se ne dipendesse la sua vita, perchè lui è BUONO”

Forse no, non con te. Almeno non tutto.” Confermò lei seriamente. “Ma la sofferenza altrui scatena le sue pulsioni più primitive, come se far provare ad altri il dolore che lui stesso ha subito possa alleviare il suo e cancellare i suoi ricordi. Ha inventato un sacco di cose nuove e originali simpatiche per la mia collezione. Comunque, se ti può consolare, confermo ciò che ti dissi tempo fa: non è mai stato con nessun altro a parte te.” Poi uno scintillio attraversò i suoi occhi. “A parte te e il nostro amico Sparrow, naturalmente. Ma con te prima…” Aggiunse ridacchiando.

Naturalmente. Jean Claude rimase a fissare il vuoto, ripensando ai particolari posticini privati che il conte aveva condiviso con lui. Jack non era certo tipo da farsi impressionare, tuttaltro, probabilmente gli avrebbe proposto lui le peggio cose: ma se avesse notato qualcosa del genere, glielo avrebbe riferito certamente. A meno che non fosse stato completamente rimbambito dalla droga. Merda.

Asher non è mai stato un tipo facile. Infatti solo idioti masochisti come me e Julianna l’hanno davvero sopportato per più di una scopata per volta e poi ognuno a casa sua.” Disse dando voce ai suoi pensieri. “E uno stronzo fottuto, manesco, una checca isterica che vuole sempre comandare e non prova neanche a controllarsi, ma è solo passionale e poi è così sexy quando fa l’uomo.”

Lo ricordo molto bene.”

A me non sembra, tu lo odi, gnegne.”

Jean, svegliati, che sei rincoglionito? Non stiamo più parlando di una sculacciata se ne fai una delle tue e del sabato sera bondage, queste sono cose normalissime anzi sacrosante. Sto pensando a unghie strappate a morsi al posto della cannetta del dopo cena.”

Il vampiro le lanciò una coraggiosa linguaccia infastidita, accennando un gesto di stizza spostando le braccia, ma ne ricavò soltanto lennesima sberla. Quel gioco lo aveva stancato e per quanto non potesse ribellarsi alla sua Master, unira crescente gli serpeggiava decisamente in corpo. Così usò la sua tattica standard e cominciò a frignare come un pulcino, sbattendo gli occhioni. “Ahi, tu mi fai male stringendomi l’ale, anch’io son figlio di Dio”.

Confusa e smarrita la donna arrossì, ma non dischiuse le dita e la farfalla restò lì, e lei rispose con un tono crudelmente ironico. “In realtà, allinizio mi ero illusa che le cose si fossero sistemate tra di voi, dopo quanto è successo. Non passavate tanto tempo insieme da oltre cento anni. Avete lottato fianco e fianco, avete ucciso, e tra voi è successo qualcosa. E più che fare le vacanze insieme senza litigare troppo e farvi un giochino erotico sul brucomela non so che cosa voi vogliate da una relazione”.

Si.” Sussurrò il vampiro, tutto contento di poterne finalmente spettegolare per bene con qualcuno che ne capisse “Qualcosa cè stato. Ma non è finita come speravo. Certo che io mi accontenterei di questo, ma 1- Lui no, lo sai quant’è difficile, mette subito i paletti, e non puoi fare questo e devi fare quest’altro. 2- Morgana71 ha fatto presente copione alla mano, o meglio sbattendoci il copione nel culo, che sarebbe illogica una risoluzione totale delle nostre issues ora. 3- Per salvare capra e cavoli non le è venuto in mente niente di meglio che obbligare Ashy a dire di aver paura di diventare un drogato del mio Ardy. Ma comunque quando siamo stati assieme era contento e basta, mi ha tirato i capelli ma mi ha anche regalato dei fiorellini per i peli pubici. Cioè, tranqui.”

Belle sospirò. Balzò di nuovo sopra di lui, ma stavolta il suo viso non prometteva né amicizia né comprensione. Era unespressione terrificante quella che lo sovrastava. Pericolosa e spietata: esattamente come quella che risplendeva nel volto di Asher mentre si accaniva su quelle belve con una ferocia che non gli aveva mai visto prima. Non cera pietà, né rimorso, e invece lui ancora si rammaricava per aver dovuto uccidere un licantropo e un vampiro, che tra laltro lo aveva anche seviziato centinaia di volte. Sì, si rendeva conto di essere un po’ stupido.

Sìsì, quello che vuoi, ma mi sa che si era già sfogato coi mannari. La sua risata da iena ridens idrofoba mentre li sbranava tutto eccitato si è sentita fin qui. Voglio dire, guarda che la piattola qui sei solo tu, gli altri sono vampiri, e noi troviamo bello uccidere, quindi i problemi a farti uno psicopatico se non ce li hai tu non ce li ha nessuno, io non me lo scopo solo perchè è un cesso che mi ha cornificata. Hai capito adesso?”

Jean Claude la fissò in silenzio. Non sentiva più le braccia, ma in compenso aveva una serie di tagli al torace che bruciavano, proprio come la rabbia che gli ribolliva dentro, la faccia, e le lacrimucce che minacciavano di uscire.

Oh ma che cazzo vuoi da me?” Ringhiò cercando di mantenere il controllo. “Va bene sono un fesso e mi piace prenderlo nel culo, abbiamo capito, grazie, ma cosa centra tutta sta menata con lo spettacolo che hai messo in scena prima per lui? Volevi spammargli il cervello? Volevi escluderlo e farlo ingelosire?”

Sì, cosa c’è di strano? Perchè, su Cosmopolitan hai letto un consiglio migliore?”

Cristo santo” urlò il vampiro.

Stronzo, guarda che non ti aiuto più”.

Uhm… forse… no scusami l’avevo urlato solo dentro di me, non picchiarmi” sussurrò inutilmente.

Non è difficile, pensaci. Vabbè, lo so che non pensi, però giuro che non è difficile” Bisbigliò con voce suadente. “Lui non ha paura dell’ardeur, lo sai anche tu. Però ha paura che tu diventi il più figo del mondo, come infatti puoi diventare se tiri fuori le palle, e glielo metta nel culo, cioè, che tu non sia più il suo dolce sottomesso vampirino. E se state qui entrambi, con un sacco di occasioni per vedervi e stare insieme già si inquieterà no? E se lo fai ingelosire un po’, incazzare un po’, metterà da parte il suo orgoglio e ti stuprerà di nuovo. Così vedrà che il nuovo desiderio dell’ardeur di fare i turni rappresenta solo il solito upgrade del kamasutra e non che tu non vuoi essere di sua proprietà”.

Bè, ma anche no…”

Cosa rompi ora? Basta lo rassicuri sulle dimensioni del suo pene, solite cose da uomini”.

Davvero dici che funziona?”

Certo, tesoruccio, e al massimo puoi sempre drogarlo, che ci godo a vederlo strisciare, e tanto è già così cotto di te”.

Grazie al cazzo, se si accorge dello sgamo però mi ammazza”. Sospirò con aria rassegnata. Fu la prima cosa che gli venne in mente, e non lo avrebbe biasimato. Stupidi demoni. Stupidi drogati.

Mavvvaaaaaa. Ti farà solo un po’ il culo ma poi tornerete sulle nuvolette rosa”.

Ma se si droga resta scemo?” Improvvisamente, tutto il peso delle sue azioni gli cadde addosso impietoso: era stato lui a insistere, a cercarlo in tutti quegli anni, a istigarlo e infine usare ogni mezzo perché si riavvicinasse a lui. Forse perché in realtà era soltanto lui ad essere ossessionato da Asher. E su questo non ci pioveva.

Peggio di così è difficile. Però dovete sempre scopare!”

venerdì 23 luglio 2010

Supernatural Activity - Capitolo 14 - Pensavi di aver vinto? Torna dritto alla casella numero 1!

Riassunto delle puntate precedenti:
Dopo la dura pioggia del tardi martedì e aver tirato un paio di cazzotti metafisici che echecazzo quando ci vuole ci vuole il povero Jean-Claude è stato infine ricompensato dalla divinità pagana a cui ha fatto il fioretto di porgere sempre l'altra guancia. Ha avuto la sua scena di sesso bagnato.
Asher è quindi rinsavito? I due piccioncini filano d'amore e d'accordo? La fanfiction è finita? Ovviamente no e uno scomodo copione piantato nel culo fa capire ai due che hanno ancora molto da soffrire...

Colonna sonora

Ma la vacca maiala logia della maremma buhaiola del belino otto volte bastardo per ogni fijo d’androcchia della buzzicona di su mà in calore dello zio trenino che s’impicchi con la rotaia e del dio t’assista senza apostrofo…” Belle Morte percorreva a larghi passi la sua stanza con un avanti e indietro convulso. Seduti, anzi, sprofondati sul divano, dopo circa un’ora da che le avevano raccontato gli eventi della notte passata, Asher e Jean Claude aspettavano pazienti la fine delle fini e delihate madonne della loro padrona. Le avevano fatto un resoconto più o meno dettagliato del loro incontro con i leopardi di Padma e il cocco-di-Yvette. Brrrr, che cosa raccapricciante. Ma comunque, avevano tralasciato naturalmente la parte che li vedeva a fare cosacce porche, come se A) non fosse stato palese per l’aria da idiota stellato di Jean-Claude e il pessimo umore di Asher B) quella che li conosce da 400 anni come i calzini non si accorgesse di un cazzo. Dopo interminabili minuti trascorsi in piedi ad attendere una sua sfuriata, una sfilza di ordini, o qualunque cosa che comunque speravano si risolvesse il più rapidamente possibile, si erano stravaccati contemporaneamente sul divano, uno in braccio allaltro rassegnati e già esasperati. E dopo 10 minuti ancora Asher non aveva picchiato Jean-Claude per farlo scendere dalle sue ginocchia: un record del secolo, insomma. Non possiamo giurarlo, ma forse gli aveva anche toccato il culo mentre il suo amico emetteva uggiolii felici, completamente di fuori per la notte romantica che si erano concessi, con la ciliegina sulla torta del fatto che ormai era praticamente fatta, almeno aveva la consapevolezza che il suo Ashy anche se un po’ spostato di cervello si lasciava ancora fare i pompini da lui: in fondo se era solo scena poteva sopportarla, quanto avrebbe potuto mai durare una fan fiction del cazzo?

Puttane di merda, potessero crepà!” La voce stridente di Belle lo ridestò dal suo divagare. Era di fuori come un balcone: finchè non le avevano detto un tubo dei piccoli inconvenienti li aveva accolti contenta e con delle pacche sulle testoline, anche perchè Darcy aveva mandato una mail con i documenti della proprietà nuova e aveva messo sullo status di facebook un sacco di bava e di Pliiiiiiiisssss amore ritorna chiaramente imparati da Jean-Claude, cosa che le aveva un po’ sedato la nevra di doverli attendere per un’ora e mezza invece che per una. Poi aveva ovviamente sniffato tutta la storia facendosi una pista, dai vestiti “rovinati”, al fatto che stavano per mano, e non si poteva dire se fosse più incazzata per il fatto che si fossero fermati a scopare in una tana pulciosa dove sicuramente avevano preso le zecche o per la tragica storia di cappa e spada e nosferatu assassini stupratori decomposti che gli aveva tirato fuori a sberle.

Padma e Morte dAmour. Certo, se lo aspettava, era il motivo per cui aveva attaccato Asher, che almeno sapeva menare e aveva uno status, al culo del suo tenero pulcino incapace. Erano mesi che i due consiglieri non facevano che pressare con ogni genere di richiesta e velate minacce perché lei gli facesse fare un giro col suo giocattolino d’oro, e oltre ai problemi al cazzo pesava anche lo sgarbo all’onore, perchè che diavolo fai l’Inner circle a fare nella vita se non puoi neanche importi su una povera cagnetta? Comunque la più lurida restava sempre Yvette. "Puttana puttanaputtanaaa!"

"Ehi, parla con te ciccino"

Ohhh, amore, ti stai divertendo e mi hai fatto anche una battutina... figata" mormorò l'altro cercando di fare la sua seconda espressione meno idiota.

Entrambi si diedero alle risatine chioccianti da furby, finchè la loro capa non li prese a ciabattate in testa e li fece smettere.

In risposta a un ringhio atroce i due vampiri si degnarono di alzarsi e di fingere di ascoltare.

"Vabbè, chiaramente adesso devo andare a ripulire un po' di pus con il fuoco, e questa volta cazzo faccio da sola che tanto chi fa da sè fa per tre e il lanciafiamme delle grandi occasioni è un po' che non lo spolvero, e non ci porto certo due bambocci come voi a giocare con le robe da grandi." Spostò lo sguardo dalluno allaltro quasi distrattamente; ma i suoi occhi penetrarono le loro menti in maniera così rapida e diretta, che entrambi rabbrividirono. Si avvicinò ad Asher e, inaspettatamente, gli sfiorò i capelli con due dita per poi ritrarle subito dopo, in un gesto che sembrava una carezza. “Sapevo che le minacce serie sarebbero servite... vedi che quando non mi fai l'isterico mentecatto sei anche capace di fare cose?"

Lui sbuffò, facendo un po' l'offeso, ma in realtà contento delle leccate, sperando di poter tornare a scoparsela.

"Mi spiace solo per il tuo amichetto Andreas, Andrio, Andros, come si chiamava".

Quella frase lo distolse dalla fossa di emitudine in cui stava per affondare, e il ricordo di quella notte riaffiorò improvvisamente vivo e fin troppo reale. “Mah, fotte sega, cioè... la gente con cui fare certe serate abbonda a casa tua.” Dichiarò con voce incerta. “E poi cmq è un nosferatu, adesso non è che perchè sono diventato brutto mi piaccia quella feccia eh?"

"Ma Ashy, lo sai benissimo che vi piacevano Quelle Cose a tutti e due" il modo in cui lei pronunciò il suo nome lo raggelò.

A Jean-Claude venne il labbruzzo tremulo, poi si fece tutto un viaggio in cui Asher era terrorizzato e Belle lo stava torturando e lui correva a salvarlo come un paladino in armatura rosa. Per la cronaca niente di tutto ciò era reale, Asher si stava stringendo nelle spalle irridendo insieme a Belle il morto e tutto il suo clan di decomposti, con ammiccamenti goliardici all’amore per la perversione che condividevano. Comunque sia Jean-Claude si lanciò coraggiosamente in una santificazione del suo amato che gli aveva salvato la vita e il culo, letteralmente, comprendendo per primo con grande audacia e prontezza che una fila di mannari con mitra spianati in stile esecuzione significa imboscata, pur ammettendo tutto felice battendosi sul petto di aver ucciso il vampiro catiiiivo tutto da solo. Poi si ricordò un dettaglio, era un po’ lento a capire le cose nuove: “Se davvero era tuo amico, mi dispiace.”

Asher gli sorrise “Tranqui, piacere mio, e poi comunque mi hai fatto un pompino”.

Va bene, va bene, abbiamo capito!” Sbuffò Belle Morte gesticolando annoiata. “Me la sbrigo io, come al solito, intanto che voi fate gli scemi”. I due vampiri rimasero in piedi in attesa, contenti di ricevere un complimento una volta tanto.

Lei invece si fermò a riflettere, e infine si rivolse a loro con aria quasi solenne. “Mi sembra chiaro che tu, Jean Claude, non muoverai il culo da Parigi fino a mio ordine.” Il vampiro fece un mezzo inchino in segno di obbedienza, tremando però al pensiero di non dover più scopare per chissà quanto tempo.

Ma la voce di Belle lacerò quel timore in mille pezzi, annunciando che avrebbe svolto le sue mansioni al sicuro nella sua camera a palazzo. “O se preferisci, potrai scegliere una delle mie suite, se ritieni di aver bisogno di spazi più ampi per eseguire i tuoi... compiti al meglio!”

Asher ostentò la sua espressione più impassibile e indifferente, ma nella sua mente già martellava unaccorata supplica affinché la Master non lo rispedisse nelle lande siberiane.

Lo stesso vale per te, Asher.” Il vampiro si rilassò. “Resterai in città. La vendetta di quegli infami potrebbe rivoltarsi anche contro di te e non posso permetterlo.”

Belle...” Provò a replicare con tono da duro “...non è necessario, tanto se muoio chissene.”

Sei un illuso, Asher.” Sibilò la Master. “E un incosciente. Lo so che me lo vuoi mettere nel culo ma sputtanarmi così non è il caso” Si arrestò un istante, titubante a fissare entrambi, non si poteva mai sapere quanto fossero stupidi. “Voglio sperare che non l’abbiate detto a nessuno…”

No, segreto, croce di ferro croce di legno”.

Meraviglioso! Ora, dato che abbiamo sprecato un capitolo intero a girare attorno alla frase “I vampiri tornano, raccontano la vicenda e la Master gli dà nuovi ordini”, mi sembra sia decisamente ora di scopare”. E la donna saltò in braccio a Jean Claude che, caldo, docile e un po’ sanguinario le piazzò una mano sul culo, guardando però l’altro con la coda dell’occhio, a metà tra Er figo der bitonto e un cucciolo perso nella pioggia.

Poi lei si voltò leggermente verso Asher, fulminandolo implacabile. “Non tollererò altre obiezioni.” Ringhiò. “Obbedirai e basta.”

Il vampiro si piegò in un lungo e profondo inchino, sforzandosi di celare, senza troppo successo, il senso di oppressione che già gli comprimeva il petto. Inspirò profondamente e ricacciò giù le lacrime già accalcate nei suoi occhi: non le avrebbe dato il piacere di vedere il suo dolore, e poi lui era bravissimo a tenere il muso anche in piena crisi emo. “Ma non ho detto un cazzo! Se vuoi scopare anche me sono a disposizione”. Ormai era un secolo che lo mandava affanculo, ma si sa che ogni lasciata è persa.

Si risollevò da quellinchino fin troppo prolungato, con in volto la sua espressione più fredda e impassibile. E nellistante esatto in cui alzò gli occhi, lo sguardo inumano di Belle lo attraversò, sadico e perverso, mentre le sue mani indugiavano su pezzi di Jean Claude nudo.

No, vai via, tocca a me stuprarlo” ordinò oscenamente, giocherellando col suo ardeur.

Asher sentì una morsa attanagliargli la gola, e laria si fece improvvisamente irrespirabile. Il suo sguardo si spostò sul volto normalmente inespressivo di Jean Claude, in balia della Master come ipnotizzato. E poi vide i suoi occhi spostarsi per un istante su di lui con un unico scintillio, lo vide tirare fuori il copione per provare a capire meglio. Fu allora che Belle glielo strappò di mano urlando “Col cazzo, non me lo faccio solo perchè me lo ordina una ghostwriter sessodipendente”. La donna diede una scorsa alle pagine. “Ah, bè, qui c’è scritto che se vuoi puoi guardare. Allora nessun problema, puoi prendere la poltrona e anche chiamare un servo per le tue necessità”.

Jean Claude spalancò gli occhi incredulo e con un gesto azzardato, le afferrò il viso e la forzò a guardarlo. “Perché Belle?” Sussurrò debolmente.

Non ebbe bisogno di aggiungere altro, non dopo tutto quello che si erano detti a proposito di Asher, e lei rispose con un sogghigno divertito, quasi a volerlo rassicurare. “Perché no? Non c’è mica niente di male. Pensaci! Lui vuole scopare con noi, noi ci nutriremmo un sacco di lui, lui sarebbe contento e godrebbe come un caimano ingrifato, se no può andarsene perchè è una checca isterica e perchè mi fa ammosciare e altre opzioni. Logico no? Oppure insomma, decidete voi, basta che vi sbrighiate. E comunque i miei pompini sono meglio, no way!” replicò lei iniziando a strappare i panni di dosso a Jean Claude e a picchiarlo un po’ per scaldarsi.

Asher sospirò, maledicendo i maniaci, e afferrò il copione, rabbuiandosi subito. “Merde! Qua non si capisce assolutamente se mi volete o no e nemmeno cosa voglio io, però c’è scritto bello grosso alla fine ASHER VAI FUORI DALLA MINCHIA, LO SAI ANCHE TU CHE è PRESTO, SCIO’!” L’uomo strinse i denti e strisciò con grazia ed eleganza fuori dalla porta.

venerdì 16 luglio 2010

Supernatural activity - Capitolo 13 - Finalmente si tromba!!!

Riassunto delle puntate precedenti:
Jean-Claude ed Asher sono due vampiri ultracentenari, anche se non si vede, che ancora non sono riusciti a risolvere i loro problemi personal-esistenziali. Asher rimprovera a Jean-Claude la sua sfiga e Jean-Claude...è semplicemente uno sfigato. Loro vorrebbero litigare tutto il tempo ma la loro Sire, Bellemorte, pretende che paghino col sudore della loro fronte le scarpe col tacco e le parrucche incipriate di cui lei li dota generosamente. Per cui manda Jean-Claude, il bello, a scoparsi un riccone e Asher, il brutto, a fargli da balia. Purtroppo sulla strada del ritorno arriva il cattivo, Andros, un vampiro della schiatta dei vampiri puzzoni di Mortino con rinforzi mannari vari.

Jean-Claude però, contro tutti i pronostici e inaspettatamente anche per lui, lo fa fuori scoprendo infine le gioie della mattanza, mentre Asher, che le aveva scoperte molto tempo prima sgomina tutti i licantropi rimediando però una pugnalata nel fianco.
Riuscirà Asher a sopravvivere? E soprattutto, riuscirà il povero Jean-Claude ad avere infine la sua dannata scena di wet sex?

Colonna sonora


Probabilmente era morto e già affanculo, a giudicare dal doloroso rumore dei nani che spostavano mobili nella sua testa, nonostante fosse appoggiato su una bella pelle calda ed eccitata, forse un po’ pelosa e puzzolente di cavallo, insomma chiamiamolo col suo nome: pelo. Il clima invece era proprio ispiratorio: un bel temporale con tuoni e fulmini e una dura pioggia della madonna. Peccato che Jean-Claude l’avesse avvolto in un mantello e l’avesse sbattuto scomodamente sul suo stesso cavallo, cosa che faceva benissimo sia alla sua ferita che al suo umore come si può facilmente immaginare.

Bastardo, chi t’ha detto che potevi guidare tu? E da quando i vampiri dormono? Mettimi giù, pervertito, lo so che mi stavi a grattare le palle sotto il mantello” si lamentò con voce rauca.

Su, Ashy, non t’agitare che muori” rispose sommessamente l’altro dandogli un colpo in testa per farlo tornare a nanna.

Quando si risvegliò, era tutto nudo e bagnato e dolorante per la ferita e la ruvida paglia sotto il culo, ma almeno non gli grandinava più in faccia e si trovava in una stamberga che puzzava di vacche, ricordandogli vivamente Analità campagnole.

Jean-Claude tornò presto dopo aver fatto un servizietto ai cavalli per calmarli, anche lui tutto nudo e bagnato e sculettante, coi capelli fradici che rischiavano di fargli prendere il raffreddore.

Asher lo fissò sbavando, e si sarebbe venuto nelle mutande che non portava se avesse avuto abbastanza punti sangue in corpo. “M’hai rubato I vestiti, eh? Scommetto che mi dirai che sono inservibili e rovinati e altre balle” attaccò per darsi un contegno.

Sono bagnati, li ho solo messi ad asciugare al sole. Posso massaggiarti il culo per alleviarti il fastidio del fieno. Fammi guardare dove ti sei fatto male, magari il pugnale era d’argento”.

Che cazzo ti sembro, peloso come un lupo mannaro? Sarà stato avvelenato, pirla, e fa un male boia se non ti dispiace. Ma allora?”

Eh, sono stato un po’ cattivello” pigolò tristemente Jean-Claude. “Ti arrabbi?”

Cazzo hai fatto, non mi dire che l’hai lasciato andare perchè ti sparo!”

Naaa, li ho ammazzati tutti. Cioè, tutti quelli che non hai stecchito tu, non voglio levarti la gloria. Spero che Belle sarà contenta che ho fatto l’uomo invece che l’omo per una volta. E lo vuoi sapere? E’ stata una figata pazzesca, quel bastardo infame che supplicava per avere di più e io che gli succhiavo via la vita invece di dovergli succhiare il cazzo, cioè troppo bello! Poi gli ho anche tagliato la testa col coltellino svizzero”

Sìsì bravo, era ora che tu ti svegliassi, di solito devo fare sempre tutto io… e poi comunque sei un baro con quel tuo cazzo di ardeur” ribattè Asher scagliandogli uno sguardo gelido.

Quella frase lo raggelò. Probabilmente non sarebbe bastata quellavventura, né lavergli salvato la vita a non farsi rinfacciare all’infinito i suoi momenti come Er figo der colosseo. “Perdonami. Se vuoi puoi picchiarmi. Se vuoi te lo rifaccio”.

Ecco, che troia, hai anche cercato di farmi uccidere. Bè, almeno guardami il… fianco, e fatti succhiare un po’ di sangue”.

SSSSSSSììììììììììììììììì, era ora!”

La ferita era effettivamente infiammata, ma Jean-Claude la leccò come un topo, facendo versi osceni, sognando un vestito da infermiera sexy e scuotendo i capelli gocciolanti per fare scena, finchè Asher non glieli tirò per attirarsi il suo collo sulle zanne, mordendo per farsi uno spuntino di mezzanotte a base di sangue di vampiro appena corretto al mannaro e altro vampiro, provocando un po’ di orgasmi multipli che rischiararono un po’ le nubi.

Ehi, Ashy, mollami, che mi vuoi diablerizzare? Non preferisci il pompino bagnato di cui si parla tanto?” rantolò Jean-Claude sull’orlo del collasso. “Guarda che puoi nutrirti anche dei cavalli o delle capre che stanno di là se no”.

Asher si accomodò meglio nel fieno, alzando una mano a inanellare di fiorellini il suo amico, e mugolò solo “Pompino”.

Evabbè, però ce metto pure un par de parpatine, bel topolone de Romeo tuo” grugnì l’ardeur prima di lanciarsi a lavorare.

Evabbè, se mi tocca… almeno leccami le cicatrici, stronzetto!” Non avrebbe avuto davvero bisogno di dirlo, ma ormai lo sappiamo che la nostra checca maschio ha bisogno di compensare.

Asher era stravolto. I suoi occhi fissavano il vuoto sopra di sé, incurante delle gocce di pioggia che il vento gli scagliava addosso, la sua mente, obnubilata dalleccitazione, ritrovava a tratti la lucidità, subito sbaragliata dai fremiti che lo invadevano ogniqualvolta laltro lo sfiorava e iniziava a mangiarselo tutto. Effettivamente era una gran bella cosa un fidanzato così… sembrava che anche la rete da pesca nera della pesante pioggia si aprisse… in una serie di luminosi arcobaleni.

Il suo potere gli scivolò sulla pelle in miriadi di scariche elettriche che dallinguine irrompevano inesorabili fino al cervello, risucchiandolo in unestasi che sembrava non aver fine, mentre sussultava ancora intrappolato tra quelle labbra che non intendevano lasciarlo, e proseguivano smaniose a prolungare quel piacere squassante.

Dopo attimi interminabili, Asher si alzò sui gomiti e i loro sguardi si incontrarono: Jean-Claude era contento come un bambino, ci mancava solo battesse le manine per dimostrare contentezza, e Asher allungò un braccio verso di lui, esortandolo ad avvicinarsi, stringendolo a sè.

Appena decente, mio caro, si vede che hai perso la mano. Magari appena ci asciughiamo lo rifacciamo eh?” sussurrò dolcemente, deciso a rilassarsi finalmente un po’ per la felicità del suo compagno.

Non durò molto. C’era qualcosa di duro nel fieno, come se fosse uno scomodo pezzo di metallo nel culo, e i due vampiri estrassero il copione.

Nooooo! Qua dice che non dobbiamo fare pace, e che a te non deve neanche piacere la nostra scena bagnata” scoppiò a piangere Jean-Claude.

E perchè non dovrebbe? Avrai letto male. Sai leggere?”

Sì, e c’è scritto anche che devi prenderti paura dell’ardeur e che non mi vorrai piùùùù per un sacco di altri capitoli” singhiozzò ancora di più.

Asher ancora non ci credeva: “Io paura? E di cosa? Certo sei un po’ tamarro quando ti crescono i pelazzi, ma sei anche sexy, e non è certo la prima volta che scopiamo drogati, pensa com’eri quando t’ho trovato tra le capre”.

Jean-Claude era ormai inconsolabile. “Lo sapevo, lo sapevo cazzo, Morgana71 si era impegnata a fare un poema epico, e invece s’è sbrodolata addosso e al capitolo 10 già era chiaro a tutti che ci amavamo ancora tanto, e ora c’è questa cosa senza senso per farci del male buaaaahhhhhh”.

Asher lesse velocemente, bestemmiò un paio di volte, poi pensò che quella svolta inaspettata gli permetteva di essere più dignitoso e di non fare quello che cede all’amore bucolico come nel suo film preferito. L’amante di Lady Chatterley, cosa avevate capito? Allora, incerto se sospirare o alimentare la sua vena sadica, optò per la seconda ipotesi e mollò una sberla al suo amante, un po’ per farlo tacere, un po’ per consolarlo.

Lasciami in pace, stupida cagna, hai rotto, manco sai imparare il copione prima, non ti sopporto più, tanto sono un mostro e lo sarò sempre!”

Assììì?? Allora fottiti, la prossima volta che ne vuoi da me dovrai strisciare, e sei proprio un mostro”.

Asher alzò le spalle e gli rivolse uno sguardo particolarmente gelido: sulle paturnie e i musi era un po’ più sgamato di così.

Infatti dopo meno di trenta secondi Jean-Claude già supplicava: “Oddio, ti prego, non dicevo sul serio, ora ce l’ho io paura dell’ardeur, guarda cosa mi fa fare”

L’unica risposta venne dalle capre e dalla dura pioggia che riprese a cadere.

Ashyyyy, daaaai, perdonami, te ne faccio un altrooooo???”



venerdì 9 luglio 2010

Supernatural activity - Capitolo 12 – Tu con gli occhi non ci sai fare…

Riassunto delle puntate precedenti:
Jean-Claude vampiro un tempo caduto in disgrazia per amore ma oramai di nuovo in carriera ha ottenuto dalla sire il suo nuovo incarico. Sarà il trastullo dei signori Darcy per il compleanno della gentile consorte in cambio di una enorme tenuta nel nord della Francia.

Asher, l'ex di Jean-Claude che lo odia ama odia ama ma in questo momento perlopiù odia, lo accompagna nelle vesti di guardia del corpo.
Asher come al solito fa il sostenuto ma l'Ardeur di Jean-Claude, il suo demone allegro, lo chiama. A voce alta.

Colonna sonora

Poteva il sogno erotico di qualsiasi uomo trasformarsi così velocemente in un incubo? Pareva proprio di sì, pensava Jean-Claude, in ginocchio sui ceci mentre Asher lo rimproverava aspramente. In realtà, continuava a riflettere il vampiro, poteva ancora essere un sogno erotico. Bastava mettere un frustino in mano ad Asher e il gioco era fatto; anche una bacchetta non sarebbe stata male; purtroppo lui non sembrava dell’umore giusto…il problema era: lo sarebbe mai stato?

E adesso a che cazzo stai pensando con quel sorriso ebete stampato in faccia? Ecco! Non mi presti neanche attenzione, mi hai esposto al pubblico ludibrio e mi hai costretto a partecipare ai tuoi giochini-“

Costretto?”

Asher ebbe il buon gusto di arrossire, cosa che lo fece incazzare anche di più. “Sì, costretto! Tu e il tuo stronzissimo ardeur. Ti credi un vampiro grande e grosso e non sei neanche capace di stordire a dovere un’umana cretina che caccia gli zombi!”

Ma lo sai che gli occhi non sono il mio forte!” pigolò l’altro sbattendo gli occhioni che magari non erano il suo forte ma comunque erano dei gran belli occhioni.

E’ che non ti eserciti abbastanza!” Urlò Asher mollandogli uno scappellotto. “Studia di più, ritardato! Quella stronza mi ha scambiato per uno zombi! MI HA SCAMBIATO PER UNO ZOMBI!!! Io, il più fico tra i fichi scambiato per un qualsiasi mostro da horror movie di serie zeta…”

Ancora con la storia del mostro, echepalle, pensava Jean-Claude, l’avrebbe mai capito quanto erano sexy quelle cicatrici? “Ma potresti essere un cult e far parte di una rassegna al festival di cannes!”

Asher cominciò a fare l’isterico, cosa che gli riusciva particolarmente bene. “Se tu non avessi usato l’ardeur io non ti avrei toccato neanche con un dito!!!

Sarà per questo che l’ho usato?”

Ecco, lo sapevo! Perché in realtà tu senza l’ardeur non mi vuoi, perché sono un mostro! Buaaaaaaaaaaa!”

Non sei un mostro, sei il mio tesorino biondo ficofico.” Jean-Claude allungò la mano in un tentativo di sfiorare i biondi capelli dell’altro.” A proposito, facciamo fichifichi?”

Asher si allontanò, evitando che l’amico lo toccasse. “Anche se per te non sono un mostro-“

Finalmente l’hai capito!” Esclamò Jean-Claude.

Fammi finire.”

Sapevo che c’era il trucco…”

Anche se per te non sono un mostro per tutti gli altri lo sono.” Asher tirò su col naso e incrociò le braccia al petto. “ Non voglio far la parte del vampiro povero. Quella era il TUO ruolo.”

Cooooosa?”

Cazzo! Eri un tal rozzo! Ma ti ricordi cos’eri prima che Belle ti raccattasse in quel lurido buco di vampiri villici? Non sapevi neanche farti una capra come si deve.”

Ora mi stai insultando!” Disse Jean-Claude rialzandosi dal pavimento inviperito. Nessuno doveva permettersi di dubitare della sua abilità con le capre anche se preferiva le donne.

Il Signor Darcy, ancora sudato e scarmigliato dalle evoluzioni ginniche così bruscamente interrotte, si inserì timidamente nella conversazione. “Scusate?”

E tu che cazzo vuoi ora?” Gli sputò contro Asher che si era completamente dimenticato della presenza dei due coniugi.

Il nobil uomo si grattò la testa, confuso. “E che…non mi ricordo…bene…cosa stavo facendo?”

E io non ti stavo per tagliare la testa?” Aggiunse la moglie ancora con la katana sguainata.

Sì, come no…” Borbottò Asher rivolgendosi a Jean-Claude. “Guarda e impara mongolino! Così si fa!” Il vampiro schioccò le dita e i due umani si afflosciarono immediatamente sul letto senza emettere suono. Asher gli rimboccò le coperte e rimise la spada di Elisabeth sotto il cuscino. “Domani avranno dimenticato questo spiacevole incidente e ricorderanno solo di essere stati con te.”

E ora che siamo soli…” bisbigliò Jean-Claude in tono speranzoso.

Lo sguardo di Asher gelò immediatamente le speranze dell’amico, le fece a cubetti e le servì in un Negroni on the rocks. “Non mi guardare, non mi toccare e non fiatare. Io per te non esisto più.”

Ma-“

Zitto!” Sussurrò Asher con un ampio gesto alla obi wan kenobi. “Tu non mi hai mai visto.”

Jean-Claude sbattè attonito gli occhi e quando li riaprì Asher era sparito.

Il vampiro, in estasi, si portò le manine davanti al viso emettendo strani versi riconducibili vagamente a squittii. “Lui sì che ci sa fare con gli occhi…”


Asher fu di parola e Jean-Claude non lo vide più per tutto il week-end. Ricomparve solo la domenica sera per fargli da scorta, come promesso; salutò il Signor e la Signora Darcy con cortesia e accettò di buon grado il regalo che la coppia fece a tutti e due.

Erano rimasti così soddisfatti del lavoro di Jean-Claude che oltre alla tenuta promessa ci aggiunsero il 15% per il servizio: due bellissimi stalloni purosangue. Quello di Jean-Claude aveva tatuato sul sottopancia “Solo stalloni per il nostro stallone preferito. Con affetto Fitzpatrick ed Elisabeth Darcy.”

Il vampiro poteva essere soddisfatto di sé stesso e invece non lo era.

Sperava in un week end romantico e si ritrovava con un ex ancora più incarognito di prima: Asher non gli aveva rivolto un solo sguardo gelido da quando erano partiti e il povero Jean cominciava a sentirsi in astinenza. Avevano un bel dire Belle e Jack che era solo questione di tempo, che era un vampiro e poteva aspettare, che prima o poi sarebbero tornati insieme e vissuti per sempre felici e contenti. Pensavano davvero che fosse un idiota? Jean-Claude scosse la testa preferendo non rispondersi e prima di rendersi conto di cosa fosse successo tamponò lo stallone di Asher.

Ops! Scusa, ma se freni all’improvviso per forza che ti inculo. Ti basta la constatazione amichevole?”

Zitto.” Bisbigliò Asher, guardandosi attorno con fare circospetto.

L’altro sbuffò annoiato. “Sì, lo so, non mi parli, non devo fiatare, tu non esisti, blablabla…”

No, zitto!” Ripetè Asher annusando l’aria. “Non senti quest’odore? C’è qualcosa che non va.”Jean-Claude inarcò scetticamente un sopracciglio. Doveva aggiungere la paranoia alla lunga lista delle psicopatologie devianti di cui era affetto il suo Asher? Anche se, in effetti, sentiva un odore a lui familiare. Poteva essere? C’era puzza di marcio nel nord della Francia?

Arghhhhhhhhhhhhhhhh!” L’urlo belluino di Asher, lanciatosi come un fulmine nel buio della notte, lo strappò in modo brusco alle sue riflessioni.

Mon Dieu! Non puoi avvertirmi per tempo quando hai intenzione di fare il vampiro vero?” Disse, lottando per riacquistare il controllo del cavallo imbizzarrito. “Se non fossi morto mi sarebbero partite le coronarie!” Poi si concesse il lusso di ammirare lo spettacolo di Asher che combatteva corpo a corpo con un qualche mannaro del cazzo. “Vai così mon chardonnoret!” Gli urlò tirando fuori i pon pon da cheerleader e cominciando ad agitarli. “Datemi una A, datemi una S, datemi una H, datemi una E, datemi una R! Sexy Asheeeeer!”

Intanto Asher si stava rotolando a terra col mannaro, le mascelle chiuse sul suo collo, indeciso per un attimo se succhiarlo a morte o interrompersi per menare Jean-Claude con una spranga di ferro. Decise che era stufo della solita routine e optò quindi per il dissanguamento del nemico.

Jean-Claude” urlò un altro vampiro uscendo fuori da un cespuglio insieme ad altri due mannari. “Jean-Claude!”

Jean-Claude sbattè le palpebre come se avesse difficoltà a mettere a fuoco e poi sbadigliò. “Andros sei tu, ma non dovevamo vederci più? Che bocce! Ecco cos’era questa puzza…e io che credevo stessimo ancora costeggiando le latrine…”

L’altro aggrottò le sopracciglia e incrociò le braccia al petto. “Potresti introdurmi in modo più degno? I vostri lettori che cazzo ne sanno chi è Andros?”

Ok” convenne Jean.”Una volta tanto un’obiezione sensata. Per la cronaca Andros è un vampiro puzzolente della schiatta di Morte d’Amour che ha approfittato di me per cento anni insieme a tutti gli altri. Ciao Andros, qual buon vento ti porta? Sei venuto a vendicare l’onore di Yvette, vampiro puzzolente della schiatta di Morte d’Amour che ha approfittato di me per cento anni insieme a tutti gli altri?

Il vampiro arricciò il naso. “Yvette è già stata presentata.”

Excusez moi, non volevo toglierti il tuo palcoscenico…”

Sei perdonato. No, non sono qui per Yvette, mi manda-“

Picone?” suggerì Jean-Claude.

No, il Master delle Bestie!”

Cioè coglione che fa comunque rima con Picone.” Aggiunse Asher riemergendo vittorioso dalla lotta e sputando a terra una boccata di sangue in segno di disprezzo.

Andros gli tributò la stessa cortesia. “Ci sei anche tu Asher? Ma non dicevi di odiarlo il tuo ex?”

Solo quando non sono in servizio idiota!”

Il vampiro si mise a ridere, bocca spalancata e mani sui fianchi, nella classica interpretazione del megacattivo che deve morire in non più di dieci minuti. “Che mi importa se ci sei anche tu? Puoi solo uccidere i mannari novizi. Siete solo due stupidi puttanelli e vi eliminerò in un batter d’occhio Mhumhuamhuamhuamhuamhuamhuamhua!” Si fermò un attimo per controllare l’effetto raggiunto e poi continuò. “Ti avrò di nuovo Jean-Claude! Sarai di nuovo mio e stavolta per sempre! Mhuamhuamhuamhua! Mhuamhuamhuamhua! Mhuamhuamhuamhua! Mhuamhuamhuamhua! Mhuamhuamhu-

Scusa se ti interrompo ma il capitolo deve finire entro dieci minuti che ho la mia scena di sesso bagnato.” Disse Jean-Claude scendendo da cavallo e fronteggiando il nemico. “Ti piacerebbe avermi tutto per te Andros ma non ci riuscirai. Non sono più lo Jean-Claude che conoscevi un tempo ora sono moooolto potente.”

Posso evitarmi lo sfoggio di potere e battermi con questi mannari del cazzo standard?” chiese Asher alzando un dito.

Andros sogghignò e gli lasciò campo libero con un teatrale gesto della mano. “Sì, sì, accomodati pure. Sono proprio curioso di ammirare Jean-Claude in tutta la sua potenza…” Asher scosse la testa, si fece la coda di cavallo, si tirò su le maniche e si buttò nella mischia.

Hai la superforza?” Chiese Andros con aria di superiorità.

Jean-Claude si avvicinò di qualche passo, i capelli ondeggianti nel vento.“No, forza vampirica standard.”

Sei un gran volatore?”

Jean-Claude si avvicinò ancora e scrollò le spalle, gli occhi di fuoco blu. “Ehm…diciamo che saltello…”

Allora ci sai fare con gli occhi!!” Ridacchiò l’altro.

Arghhhhhhhhhh! Nooooooooooooo!” Urlò Asher mentre un mannaro gli affondava un coltello nel fianco prima di morire. “Direi proprio di nooooooooooooooo!”

Ma che cazzo sai fare allora?”

Jean-Claude oramai quasi lo toccava. Come in un brutto film al rallentatore, con gli effetti speciali della Nonna Abelarda S.p.A., gli crebbero i peli sul petto come muschio sugli alberi, la camicia di seta, tesa da ipertrofici muscoli anabolizzati, si spaccò e l’aria intorno si fece calda e greve. L’ardeur sfolgorava con la potenza di mille soli più uno; Andros tremava. “Aò.Te ricordi gli sgargatubi che facevo?” Gli alitò Jean-Claude sulle labbra.

Oddio sì!” Fece l’altro annuendo ossessivamente. Un filo di bava gli colava già sul mento; Andros lo risucchiò come uno spaghetto cinese come se avesse avuto muscoli che gli umani non avevano.”Come potrei scordarli? Ogni volta pensavo di morire!”

Li mortacci tua…” Rispose l’altro posandogli una mano sui suoi posticini privati. “Penza che nun me so’ mai neanche ‘mpegnato!” A queste parole un’esplosione di potere si abbattè sul vampiro come una slavina. “OMIODIO! SQUEEEEEEEEEEEEEEE!” Andros cadde a terra stecchito, creando una nuvola di cenere che avrebbe funestato gli aeroporti di mezza Europa per i secoli a venire. Jean-Claude si scosse la polvere dai risvolti della giacca bestemmiando perché aveva scelto il velluto liscio e non quello a coste e si girò per controllare che cosa fosse accaduto al suo compagno. Asher stava avanzando, barcollante, verso di lui; coperto di sangue, spettinato e con gli abiti strappati. Dio com’era sexy.

Che è successo ad Andros?”

E’ morto. L’ardeur l’ha fatto secco. E i tuoi?”

Anche i miei. Il problema è…” Asher ondeggiò avanti e indietro come un giunco sferzato dal vento.

Uff! Non ricomincerai con la solfa dell’ardeur e con il gioco del silenzio, vero?”

Il vampiro si appoggiò a un albero, come se restare in piedi gli costasse troppa fatica. “In realtà potrei stare zitto per sempre, sento che le forze mi stanno abbandonando…”

Va là che questa è una parodia, nell’originale c’era la morte in agguato ad ogni pagina ma qui…qui non è credibile!!!” Replicò Jean-Claude sostenendolo per un braccio ed accorgendosi del largo squarcio che attraversava il fianco dell’amico.

Sicuro?” Gli rispose lui.

Jean-Claude sgranò gli occhi come sotto l’effetto di una pipa di hashish e cominciò a rodersi le unghie della mano libera. “Merda, no! Asher non morire! Non morire ti prego! Non puoi morire prima della mia scena di sesso bagnato!!!”

Sesso bagnato?”

Ma sei stordito o cosa? Piove a catinelle e ho i capelli un disastro. Non te n’eri accorto?”

No.” Sussurrò lui. “Sono impegnato a morire.”

Asheeeeeeeeeeeeeer!”