martedì 11 maggio 2010

Supernatural Activity - Capitolo 1 - Resto o vado via?


Riassunto delle puntate precedenti:
Jean-Claude è un vampiro che ha tradito il suo principe, la divina Bellemorte, per poter scorrazzare libero e bello col suo amante Asher e la di lui serva umana Juli. Lasciati soli per motivi tutti da verificare, i due sono incappati nell'inquisizione lasciandoci, Juli le penne e Asher mezzo corpo corroso e sfigurato dall'acqua santa.
Per salvarlo Jean-Claude torna da Bellemorte e si prostra ai suoi piedi per negoziare il suo aiuto. Lei accetta, ma non aggratis: 100 anni di servitù, tortura e dolore alla mercè dei vampiri più depravati della sua corte.
Celebrata la fine del suo secolo da schiavo con una festa a dir poco esagerata, odiato da Asher che gli rimprovera la morte di Juli, Jean-Claude se ne sta rintanato nella sua bara e non vuole più uscirne. Ma Bellemorte lo fa chiamare...



Colonna sonora

Tictictic… l'eco dei tacchi a spillo sul marmo del corridoio gli diedero la nevra: quel bastardo era pure diventato una tacchettina, e questa realtà lo irritava talmente da rinsaldare la sua voglia di sparire per sempre. Adesso riusciva solo a pensare a quanto le cose sarebbero andate diversamente se Belle fosse stata più generosa o più smemorata, e se lo fosse semplicemente scordato in una cassa anche per l'eternità, per quello che gliene fregava. Forse ora non si sarebbe sentito così incazzato.
Gli restava una sola cosa da fare dato che pareva proprio che il suo programma per una volta non avesse subito mutamenti: il pensiero di mandarli a cagare tutti, lanciare un fumogeno e sparire in gloria sghignazzando come un Signore delle Tenebre era quasi incoraggiante. Con un calcio Jean Claude fece saltare il coperchio della sua scatola. Non intendeva farsi trovare ancora in pigiama perché Asher l'avrebbe sicuramente picchiato e per una volta non ne aveva voglia. Non avrebbe avuto il tempo di fare un bagno, ma la bara a lavaggio automatico aveva provveduto durante il giorno; quindi scelse il suo vestitino più sexy che, non essendo mentecatto, aveva evitato di indossare la sera prima e cercò di sistemare la pettinatura afro che gli faceva male da quanto era brutta. Era bellissimo. Doveva esserlo. Perché voleva sbatterlo in faccia a tutti gli stronzi che l'avevano maltrattato. Era mai stata una scelta intelligente? Adesso se lo domandava seriamente.
Asher finì di percorrere il corridoio con un'espressione da Miglio Verde, evitando per un pelo l'onda di sangue proveniente dallo scarico della bara lavatrice e Valentina in triciclo che ululava Redrum, e spalancò la porta giusto per farsi spaccare in testa il coperchio della bara.
"Opsss, avevo paura che fosse un ladro!
“Forse in questi anni te la sei spassata talmente tanto che non vedi l‟ora di ripetere l‟esperienza, Jean Claude...” La voce di Asher risuonò nella stanza, inviperito come una biscia.
Jean-Claude ebbe un movimento, come per rompergli in testa anche lo specchio, poi si trattenne perché altri anni di sfiga non era il caso di tirarseli.
“C'è tutta la corte che aspetta i tuoi comodi e Belle è furiosa. Se ti diverti a farti stuprare, sono fatti tuoi; ma farmi fare il fattorino non compete alla mia dignità".
Jean Claude si voltò con un sorriso sarcastico, prendendogli il viso tra le mani come a un cagnolone. “Oh ciccino, ti fanno fare il fattorino invece che lo stupratore… povero… E sei brutto, e sei cattivo, e nessuno ti ama. Secondo me però un po' di sesso sano ti farebbe bene".
Asher fece un salto indietro agitando le braccia per scacciare le mani dell'altro. "Ehi tu porco levami le mani di dosso, capito eh? Non mi toccare più. Ecco, uffa, te ne approfitti già perché ti sei fatto le tue fantasie sceme su ieri sera. Puttana illusa".
Jean Claude lo fissò impietrito. Incredibile, lo aveva detto davvero. Lo aveva fatto davvero. E se lo ricordava ancora dopo un giorno. Insomma… magari con una spintarella… Allora gli dedicò il suo sorriso più sexy e ansioso. “Puoi smettere di rompere le palle, Ashy. Devi solo avere un po‟ di pazienza e tra poche ore mi leverò dalla tua vita; questa volta per sempre, te lo giuro.”
“Non che me ne freghi niente, eh? Ma che cavolo pensi di fare?” Replicò l‟altro scrutandolo istericamente. "Non dirmelo, tanto non lo fai lo stesso"
“No, cioè, tu non puoi capire l'importanza di questa cosa: tutta la nostra vita cambierà se succede questo miracolo grandioso. Oh, ma lo sai cosa mi sono pensato? Eh? Eh? Cioè troppo una cosa figa: vedrò Londra!"
Asher alzò le spalle "Uhm… interessante, ancora non l'avevi vista? Guarda che potevi anche andartene prima, to be honest"
"Ma tu moriiiiviiiiii". L'avrebbe mai capito? Jean-Claude si battè indice e medio sulla piega del gomito, mimando la preparazione di una pera.
"E che palle, quello era lo scopo! Certo che non ne imbrocchi mai una tra morte e depressione, eh?"
"Ashy? F O T T I T I". Ecco, erano cinquant'anni che voleva dirglielo.
Asher lo fulminò con il suo più adorabile sguardo da pazzo sadico ma molto sexy. "Tu per me sei morto quando è morta Giuli!!!"
Jean-Claude sbattè le ciglia un paio di volte causando vortici ascensionali che portarono ad un aumento della pressione barometrica e a un anticipo della primavera. "E tu per me sei morto ieri!"
"E tu per me sei morto mille volte!"
"E tu per me sei morto all'infinito! AhAh! Ho vinto io!
Asher si fece il conto sulle dita prima di ribattere con un trionfante "E tu sei morto infinito alla enne! No ho vinto io!"
"No ho vinto io!"
"Io!"
"Io!" Urlò Jean-Claude cercando di nascondersi dietro una tenda." E non mi tirare i capelli! Eeeeeeeek!"
I passi di Musette risuonarono stanchi nel corridoio nonostante il tacco dodici per sopperire alla bassezza non solo morale. "Siete comunque morti idioti! Lo volete capire o no?" Prima o poi avrebbe cambiato lavoro, pensò l'arcontessa trascinandosi dietro il parco droghe che Belle, era sicura, le avrebbe chiesto al più presto. Avere a che fare con certa gente di sicuro non valeva i benefit.

*****************
La distanza che lo separava dalla grande sala sembrava infinita, e Jean-Claude corse per i corridoi scivolando come se pattinasse, e rigando irrimediabilmente la passata di cera appena data, cantando "Muoviti! A meno tu non voglia fermarti in uno dei nostri angolini, maialino" all'altro vampiro, che seguiva più impettito, poi spalancò le porte e si presentò con una serie di salti mortali fino ad arrivare davanti a Belle. Lei fissò i due uomini inginocchiati ai suoi piedi e tirò una sventola sulle orecchie di Jean-Claude; poi fece per tirare la gemella ad Asher ma si trattenne in tempo e si pulì la mano sul vestito solo per aver avuto l'idea, desiderando come sempre di dargli un pugno e strappargli via la faccia. Sospirò: i maschi si lasciavano proprio incantare dalla prima troia che gliela smollava e diceva Cippicippiammoreammore ai loro merdosi calzini, e in più da soli non sapevano fare niente se non casini irrecuperabili. In più il suo vampiro violamammola aveva la faccia spiritata come se fosse più in para del solito… ah già, la sera prima avevano litigato di nuovo. Che palle… aveva proprio voglia di risolvere la cosa a modo suo.
"Era anche ora, cazzo. Cosa stavate facendo? No, non lo voglio sapere. Sà, vieni figlio mio, metti la tua X sulla ricevuta del tuo debito. Abbiamo deciso di farti la festa."
"Ehm… di nuovo?" il vampiro deglutì.
"Brindiamo al tuo ritorno nella tribù dei vivi. Brindate tutti alla libertà di Jean-Claude".
"Noooo buuuu perché?" si lagnò il coro.
"Perché lo dico io" ringhiò Belle Morte. Il fragore degli applausi superò anche quello udibile a un funerale medio o un atterraggio aeroportuale in Italia.
"Ho detto brindate! E tu sorridi, è un Lafitte 0 rh negativo, della mia cantina personale, goditelo. Musette, piuttosto, è finito?"
"No, mia Signora, respira ancora."
"Oh bene, ne servirà ancora tanto tanto…" sorrise Belle scolandosi un calice dietro l'altro.
"Brindo alla vostra salute, eccellenza" ubbidì Jean-Claude vuotando il bicchiere alla goccia e poi rompendolo sulla testa di Asher, che era ancora inchinato. "Ops…scusa".
Asher si alzò e fece per andarsene, ma Belle non aveva ancora finito "Oh dove minchia credi di andare? Vai nell'angolo e guardaci."
"Che palle, uffi"
"Tieni il mio bicchiere e stai zitto." Poi schioccò le dita rivolta a Jean-Claude. "Che ne dici di un paso doble?"
"Sei molto carina stasera, ma…"
"Ti stai lamentando? Dici che ieri sera abbiamo esagerato?"
"Noooo. Ma quando parliamo dei cazzi miei?"
"Continua così e ti faccio mettere sassolini nelle scarpe, ti tiro i fili dei jabot e ti metto formiche rosse nelle parrucche."
"Str…"
"E ti faccio un buco nella tinozza del bagno. Per non parlare dei cazzi"
"Paso doble? Rumba? Che ne dici di un jive?"
"Un latino-americano basta e avanza. Muovi il culo tesoruccio!"

4 commenti:

Flora ha detto...

Ottimo messo così, ottimo il riassuntino che ci sta anche per chi la sa già, e per una volta una colonna sonora degna di questo nome al posto della merda emo dell'originale. Oh scusa Anna c'eri anche tu? :P

Ricciolineri ha detto...

Effettivamente per la colonna sonora sto evitando accuratamente il genere rock-depressive...;-)

Morgana ha detto...

Mah...emo. Chissà perchè, chiunque non abbia ancora superato la ventina, a parte gli intenditori, sbatta questa etichetta ormai su ogni rock band, che sia punk, grunge, dark, country, non importa:basta che non abbia la più pallida idea di chi siano e ne ascoltino appena mezzo pezzo lento. Rock-depressive già è meno banale!XD
Poi è giusto adeguare il sottofondo musicale al sottofondo emoziononale. E qui è tutta una farsa! Il riassuntino ci sta, e anche Musette come new entry inaspettata: per come era presa, senza di lei si sarebbero uccisi a colpi di coperchio di bara in testa e tacchi a spillo nel culo!^^

Flora ha detto...

Scema io che non vedo differenza se non di età tra i 30 secs to M. e i tokio motel, scusami :P emo è comodo, sono solo tre lettere al posto di "dark-lemon-pseudorock-depressive-introspettivo-exotic-un po' songficlet-unghiesulavagna". Noooooo non centra un cazzo il sottofondo emozionale, No rest è bellissima, i Placebo che si fanno una pera danno un'idea di ravanare nel torbido, non di intimo :D