venerdì 25 giugno 2010

Supernatural Activity - Capitolo 10 - Chiedi per favore!!

Riassunto delle puntate precedenti:
Asher, vampiro sfregiato ma molto sexy, ex amante del nostro emo protagonista Jean-Claude, ha un tete a tete scopereccio e chiarificatore con un loro vecchio amico vampirizzato recentemente, Jack Sparrow.
L'incontro ha anche il fine di fare pari e patta con Jean-Claude che aveva goduto, con gran scorno di Asher, della stessa tipologia di incontro anti-stress.

Colonna sonora

Ed infine Jack se n'era andato ed era giunta la sera della festa, quella in cui la strana coppia forzatamente riunita avrebbe dovuto partire in missione per il Nord della Francia. Jean-Claude, seduto in uno degli scomodissimi lounge Luigi XIV, chiedendosi quanti secoli avrebbe dovuto aspettare per avere una sedia decente o se avrebbe dovuto inventarla lui, era oltremodo impegnato in una faconda conversazione con il suo “incarico”. “Che ne dice del tempo Monsieur Jean-Claude? Ho sentito dire che Parigi in questo periodo dell’anno possa essere eccezionalmente piovosa.” Il tono del Signor Fitzwilliam Darcy, nobiluomo inglese di piacevole aspetto, era piatto e monocorde, del tutto in contrasto con la sua mano che, alla ricerca dell'arca perduta nelle brache del vampiro, pareva molto più animata.

Jean-Claude sospirò ed entrò nella modalità conversazione anonima mentre scannerizzava ansiosamente l’immensa sala da ballo cercandovi qualche testimonianza della presenza di Asher. Ciocche bionde, urla di terrore o ghiaccioli appesi alle pareti. “Non saprei Monsieur Darcy, generalmente i vampiri non prestano molta attenzione alle previsioni del tempo. Le scampagnate non fanno per noi.”

E’ un peccato Monsieur, si fanno incontri molto interessanti durante le colazioni all’aperto” Continuò il signor Darcy insieme alla sua mano, oramai giunta quasi in zona Cesarini. “Del resto è una verità universalmente riconosciuta che un uomo scapolo e in possesso di una vasta fortuna debba essere alla ricerca di una moglie.”

Credo che tale universale verità sia di difficile applicazione al mio caso. Signore." Ribattè il vampiro inarcando un sopracciglio. Dove cazzo era finito Asher? Possibile che fosse riuscito a gabbare Belle e a sfangarsi quella palla di festa? Oppure si era mimetizzato con la carta da parati? La lingua del Signor Darcy nell'orecchio lo riportò alla realtà. Certo che gli inglesi erano gente ben strana... "Per quanto la sua abnegazione coniugale sia di fulgido esempio per noi tutti. Sono molto onorato di essere il regalo di compleanno destinato alla sua dolce Elisabeth. Devo forse uscire dalla torta e cantare? ”

Il Signor Darcy si ricompose leggermente prima di rispondere con tono serio. "Niente di così volgare. Magari potrebbe declamare una poesia da me personalmente composta e indossare questo."

Jean-Claude trasalì preso alla sprovvista dalla camiciola di seta leopardata o forse dalle dita del Signor Darcy che avevano ricominciato a lucidare alacremente i suoi gioielli della corona. Intanto l’altro continuava come se nulla fosse. “Sono la creatura più felice dell’universo. Forse altri lo hanno detto prima di me, ma nessuno con tanta ragione! Mia moglie è una creatura dalle passioni estremamente equilibrate e sebbene in ogni temperamento vi sia una tendenza a qualche male particolare, un difetto di natura che neanche la migliore educazione riesce a vincere, nel suo caso mi posso ritenere estremamente fortunato. Anche perché la mia temeraria Elisabeth ama condividere i suoi giochi con me.”

Jean-Claude si strinse nelle spalle rabbrividendo. "Immagino…"

"Non vedo l’ora di assaporare la sua espressione sorpresa quando si renderà conto della portata del mio dono."

"Della quale a quanto pare si sta assicurando personalmente, Signor Darcy."

Si diverte a torturarmi Jean-Claude! Non ha proprio pietà dei miei poveri nervi…Bellemorte avrà la tenuta di Molto Molto Lontano in pagamento dei suoi decantati servigi. Un prezzo notevolmente alto ma che considero all’altezza della sua notevole reputazione. L’unica cosa aldilà della mia comprensione è l’inspiegabile presenza di quell’orribile creatura dagli occhi di ghiaccio. Che debba dividere la nostra stessa carrozza poi è davvero irritante.”

Quando, a un certo punto, una mano gli attraversò il torace scendendo fin quasi oltre la cintura, mentre dalle sue spalle una voce sconosciuta si raccomandava col Signor Darcy di non strapazzare troppo l’animale sessuale più selvaggio di tutta la Francia perché presto sarebbe stato il suo turno, Jean-Claude eruppe in un eeeeeeeeeeeeeek assai poco macho. Si alzò con uno scatto, blaterando di aver dimenticato di mettere le ciabatte in valigia e cercò di eclissarsi tra la calca gaudente.

Era vero. Tutto vero. Pensava Jean-Claude attraversando la hall quasi di corsa e vuotando un bicchiere dietro l’altro di sangue d’annata che i tapiri mannari del catering facevano girare sui vassoi d’argento. Asher aveva ragione. Era solo la puttana di Belle. Chi l’avrebbe mai detto? Sospirò il vampiro liberandosi con un calcio degli zatteroni di vernice, lanciando la borsetta oltre il guardaroba e facendo cadere a terra il boa constrictor di struzzo. Si allontanò dalla folla, respingendo le sacchette di monete che gli venivano offerte a destra e a manca, creando congestione nel traffico, e dirigendosi verso le stalle, forse l’unico posto che gli ospiti disdegnavano per abbandonarsi alla passione. Seppur quando Arturo era occupato anche gli stalloni di Belle rientravano in lista.

Ma il vampiro, invece di uscire, si nascose nello sgabuzzino delle scope per riflettere un attimo.

Che cos’era diventato? Oggi era merce di scambio per Molto Molto Lontano. E domani? Cosa avrebbe voluto Belle? Il castello di Cenerentola? Bè, quello in realtà già ce l’aveva, Eurodisney era tutta sua. C’era forse un limite alla sua avidità? C’era forse un limite alle domande retoriche che era in grado di formulare? Ma la vita era un sogno o sognare aiutava a vivere meglio? E lui sognava?

Sì, io ho fatto un sogno!” Si disse il vampiro col pugno chiuso. “Perchè rinunciare al mio orgoglio e alla mia dignità di uomo? Perché continuare questa parodia di soprannaturale servaggio? Perché devo pagare al mio analista la villa con piscina?” Jean-Claude si sentiva un uomo nuovo ora che finalmente aveva preso la decisione che poteva cambiare il corso della sua esistenza. “Ouì.” Si disse spalancando la porta dello sgabuzzino. “ Da oggi inizia un’altra vita per me. Andrò a farmi calpestare per l’ennesima volta da Asher. Hai visto mai?” E infatti poi lo vide, addossato allo stipite della porta che dava sul giardino, col volto coperto per metà, l’aria dimessa da psicopatico part-time e lo sguardo gelido perso nel vuoto.

Ashy?” Strillò Jean-Claude agitando la manina.

Nel preciso istante in cui urlò il suo nome, Asher sgranò gli occhi e si voltò di scatto verso di lui; Jean-Claude si mise a correre, i capelli al vento, il mondo si fermò e petali di rosa cominciarono a cadere dal soffitto. Belle trattenne il respiro incrociando le dita e Musette era già pronta per far partire “What a woderful world” quando una morsa ferrea bloccò il vampiro per un braccio facendolo rivoltare. Poi Jean-Claude si accorse di chi fosse e gli si rivoltò anche lo stomaco. A quel punto Musette posò immediatamente Luis Armstrong e ripiegò sui Green day con “Rotting”.

Quanta fretta, Jean-Claude! Non è educato lasciare una festa senza aver prima salutato una vecchia amica.”

Yvette...” Si voltò già disgustato, con una smorfia tra le labbra e lo sguardo puntato sulla mano che gli serrava il braccio. Se quella cagna osava macchiargli di verde la camicia di seta gliel’avrebbe fatta vedere lui.

Sembra trascorso un secolo dall’ultima volta che io e te ci siamo dati alle danze, tesoro.” Insinuò viscidamente. “Oh no, scusa, dimenticavo.”Continuò “Un secolo è esattamente il tempo in cui ti sei fatto scopare come una cagna in calore.”

Lasciò la presa sul braccio e gli affondò la mano tra le gambe, mentre posava il suo sguardo infido su Asher, che la osservava gelidamente inorridito e anche un po’ eccitato.

Yvette si leccò labbra. “Però stavolta il tuo Asher potrebbe unirsi a noi: così sfregiato è ancora più fico.” Gli sussurrò all’orecchio.

Jean-Claude disse “Uno, due, tre, stella!” E poi non fece una mossa né disse una sola parola, col volto privo di qualunque espressione, aspettando non si sa bene cosa.

Sai cosa voglio?” Proseguì lei strusciandoglisi addosso. “Mmmmmmmmm…ho proprio voglia di una bella song-ficlet-lemon-dark.”

Jean-Claude si riscosse dal torpore degli antichi per ritornare al presente con un espressivo “Mbah?”

Yvette sbuffò. “Occhei, traduciamo per i retrogradi... voglio marcire mentre mi lecchi e poi guardarvi mentre vi baciate e scopate decomponendomi sui vostri corpi nudi...”

Asher trattenne il fiato, mentre Jean-Claude aprì bocca sbattendo con aria innocente le lunghe ciglia. La suspence si tagliava col coltello da bistecca. “Ehm…dove dovrei leccarti? Sulla testa?”

A quel punto ci fu un coro. “Un po’ più in giù dovea leccare l'usellin della comare”.

Jean-Claude allora le indicò le spalle, mentre Asher si grattò le palle.

Il coro continuò. “Un po’ più in giù dovea leccare l'usellin della comare”.

Jean-Claude si grattò la testa. “I piedi?”

Un urlo belluino si levò immantinente, gelando il sangue nei bicchieri e ammosciando tutti i cazzi presenti. A parte Arturo ovviamente, che anche moscio aveva il suo perché.

Mi devi leccare la ficaaaaaaaaaaaaaaaa!”

Fu questione di un istante: Jean-Claude afferrò Yvette per la gola e le affondò i denti sulla guancia staccandole un pezzo con un unico morso; poi le serrò il polso con l’altra mano, e la scaraventò a terra, sputandole addosso il suo stesso sangue dopo un paio di gargarismi.

Il suo volto era una maschera di puro odio, gli occhi inumani e le labbra piegate in un ringhio animale. Lei lo fissò sconvolta. Tutti lo fissarono sconvolti. Era la prima volta che vedevano il vampiro reagire con tanta violenza. O che lo vedevano reagire se per quello. Asher soffocò un empito di orgoglio; il suo bimbo era diventato maggiorenne.

La prossima volta che vuoi che ti lecchi la fica…chiedi per favore.” Ruggì Jean-Claude fissandola spietato e sentendosi un sacco ganzo.”Altrimenti il tuo Master si ritroverà costretto a raccattare i tuoi pezzi per tutta Parigi. E non glieli numero neanche!”

Improvvisamente, dalla folla adunata intorno si aprì un varco e, tra riverenze e mormorii impauriti, la figura di Belle Morte avanzò fino a ritrovarsi con Yvette ai suoi piedi.

La Master lanciò un’occhiata a Jean-Claude e Asher per poi rivolgere la sua attenzione alla miserevole figura sanguinante ai suoi piedi.

Mia signora...” Mormorò Yvette inviperita. “...sono certa che darete a questo...servo la lezione che merita per la sua insolenza. Ma vi prego...” continuò voltandosi inferocita contro i due vampiri che si stagliavano innanzi a lei “... dopo datelo a me!”

L’intera sala era avvolta nel silenzio, nessuna musica né un mormorio. Persino il pappagallo Aldo si era ammutolito.

Jean-Claude fece per parlare ma la Master lo anticipò bloccandolo con un cenno della mano.

A quel gesto, Yvette ghignò soddisfatta; lanciò un’occhiata ad Asher, si fregò le mani e poi si rivolse nuovamente a Belle.

Li voglio entrambi!” Sibilò. “E’ chiaro che questi due luridi pervertiti se la intendano ancora alle vostre spalle, ma io so esattamente come fargli pagare un tale affronto: un paio di notti tra le mie mani e capiranno cosa significa umiliare un vampiro di Morte d’Amour.”

Asher e Jean-Claude si sentirono morire: si volsero insieme verso la Master e istintivamente si sfiorarono le mani.

Yvette.” La voce di Belle Morte era calda e seducente, il viso sorridente. I suoi occhi però avevano un’espressione indecifrabile anche se indiscutibilmente gelida.

Hai più di mille anni vecchia bagascia putrescente, eppure questo “servo”, come tu lo definisci, avrebbe potuto anche staccarti la testa e non te ne saresti nemmeno accorta.” Poi alzò gli occhi al cielo come se ci stesse ripensando. "Anche se forse non ce ne saremmo accorti neanche noi visto il contenuto”

Yvette sbattè gli occhi e aprì la bocca senza emettere suono, pensando di aver capito male. Jean-Claude e Asher rimasero immobili sperando che la bufera si concentrasse sulla vampira e lasciasse indenni le loro teste.

E se i due luridi pervertiti ci dessero sotto…” Li rampognò Belle voltandosi verso di loro e chiamandoli in causa. “Farebbero un favore a me e all’umanità intera invece di rompere costantemente i coglioni.”

Ma non ha sentito quel che mi ha detto?” azzardò poco intelligentemente Yvette.

Sì cara la mia merdaccia, e non far caso alle sue parole: perché se osi ronzare ancora intorno a uno dei miei vampiri, non ci sarà alcun pezzo di te da raccattare.” Disse Belle con la massima tranquillità; poi, non ancora soddisfatta dell’effetto ottenuto, rincarò la dose. “Ma forse TU non hai sentito quel che ho detto, nosferatu di merda. E riferisci a quella noia di Mortino che sono stufa di spendere sbarlenghi in pubblicità e public relations per sopperire ai guasti che lui e la vostra cricca di zombi puzzolenti provocate alla reputazione, costruita con tanto sperma e sudore, dei nostri vampiri fichi.” Poi si voltò verso i suoi ospiti. “Signori, vi prego... continuate a godervi la festa. E tu puoi andare Merdaccia, con tanti cari saluti al tuo Master. Musette? Chiama il disinfestatore pleaaaas che la troia ha sporcato tutto il parquet!!!!”

Non ci fu bisogno di altre parole: intorno a Yvette si creò il consueto vuoto tipico della sfigata di turno e tutti ripresero a bere e scopare come al solito.

Intanto Belle Morte uscì dalla grande sala, prendendo per le orecchie i due vampiri.

Chiuso il portone, dietro al quale tutti si ammassarono cercando di carpire sugosi dettagli, Belle si voltò di scatto e li fissò irritata. “Cosa devo fare con voi due? Bacchettarvi, sculacciarvi o semplicemente uccidervi?”

Jean-Claude alzò un ditino. “Se posso suggerire…”

No. E non c’è bisogno che vi dica che non c’era alcun bisogno di questo intrattenimento fuori programma! I saltimbanchi che avevo assoldato bastavano e avanzavano” Tuonò.

Asher si sollevò a guardarla. “Mia signora... non so come ringraziarti...”

Lo so io.” Lo interruppe bruscamente. Jean-Claude alzò gli occhi e la fissò implorante: “Vuoi una song-ficlet-lemon-dark?”

Mbah?”

Menomale…” sospirò il vampiro di sollievo. “Allora non sono l’unico…”

Belle alzò gli occhi al cielo cominciando a girargli intorno. “Mi sembra evidente che, con questa bravata, hai apertamente dichiarato guerra a Yvette e al suo Master, caro Jean-Claude. E non ti nego che la cosa si fa interessante.”

I due spalancarono gli occhi sbigottiti e lei rispose con un sorriso inspiegabilmente compiaciuto. Tirò fuori un pieghevole e cominciò a posizionarvi bandierine rosa e carrarmati di Hallo Kitty. “Allora…se faccio un dodici e invado la Sassonia, Morte d’Amour non potrà far altro che vendere i suoi possedimenti. Già prima avevo più bandierine di lui, tuttavia, ora più che mai, Jean-Claude non può permettersi di andare da nessuna parte senza baby sitter. Capito Asher?”

Sì mia Signora.” Fu la risposta del vampiro.

Bene, del resto non vi avrei dato mai a quella troia marcia.” Continuò lei pungente. “Gratis quantomeno. Ma non esiterò a farlo se mi frantumerete ulteriormente i marroni. Si può sapere cosa stai facendo Jean-Claude?” Chiese la vampira vedendolo impegnato a fare smorfie davanti a uno degli specchi del salone.

Ehm…controllavo di non avere pezzi di Yvette tra le zanne.”

Belle scosse la testa rimpiangendo di non aver portato il suo chilum. “Come ti pare…ora rientriamo. Il Signor Darcy è ansioso di tornare a casa con il suo regalo e la sua scorta!” Concluse avviandosi verso la sala in cerca di Musette e di un po’ d’Ecstasy.

I due vampiri rimasero soli a fissarsi.

Non ho bisogno che tu mi difenda!” Sibilò Asher in tono gelido.

Jean-Claude sgranò gli occhioni blu senza capirci una cippa. “E quando l’avrei fatto di grazia?” Fece per andarsene e lasciarlo tranquillamente a farneticare, ma poi ci ripensò. “E dimmi” riprese “posso contare sul tuo appoggio, oppure dovrò guardarmi le palle anche da te? Cioè…le spalle. Volevo dire.“

Asher si accigliò. “Non sei molto sveglio Jean-Claude.”

Hai scoperto l’acqua calda…” replicò l’altro.

Dico sul serio! Io non voglio vederti subire altre violenze, né altri stupri.”

Jean-Claude sentì che il cuore stava per esplodergli in petto. Gli rimbombava nella cassa toracica, sbattendo dappertutto come le ali di un uccellino in gabbia impazzito per la dura pioggia di un tardi martedì.

Asher aprì il sipario dei capelli per dare più risalto alle sue parole. “Solo io posso stuprarti… Soltanto io.” Detto questo girò le spalle al compagno e si allontanò lasciandosi dietro un attonito Jean-Claude.

Allora è vero…mi ama proprio!!!”

5 commenti:

Flora ha detto...

mi devi ricordare di aggiungere droga ai cap dopo! la droga è bene!

Anonimo ha detto...

troppo forte JC XD amo quella checca e anche Ashy

Anonimo ha detto...

Fenomenale xD secondo come, anche meglio dell'originale ;)
e poi JC che fa la kekka è davvero da morire dal ridere xD

Morgana ha detto...

I had a dream... Questo capitolo è semplicemente spettacolare. Certo, nella mia versione Jean Claude era leggermente più figo, ma la scena a rallentatore, Marzullo e tutto il resto sono belli in modo indescrivibile, per cui SI: l'ho detto ancora prima che venisse scritta che la parodia sarebbe stata meglio dell'originale!:)

Ricciolineri ha detto...

Droga!Droga!Mi raccomando Flo...abbonda!
Questo e l'originale sono assolutamente incomparabile è come dire se è meglio un rombo all'isolana o la pasta e fagioli.
Io modestamente mi scofano entrambi...;_)