venerdì 23 luglio 2010

Supernatural Activity - Capitolo 14 - Pensavi di aver vinto? Torna dritto alla casella numero 1!

Riassunto delle puntate precedenti:
Dopo la dura pioggia del tardi martedì e aver tirato un paio di cazzotti metafisici che echecazzo quando ci vuole ci vuole il povero Jean-Claude è stato infine ricompensato dalla divinità pagana a cui ha fatto il fioretto di porgere sempre l'altra guancia. Ha avuto la sua scena di sesso bagnato.
Asher è quindi rinsavito? I due piccioncini filano d'amore e d'accordo? La fanfiction è finita? Ovviamente no e uno scomodo copione piantato nel culo fa capire ai due che hanno ancora molto da soffrire...

Colonna sonora

Ma la vacca maiala logia della maremma buhaiola del belino otto volte bastardo per ogni fijo d’androcchia della buzzicona di su mà in calore dello zio trenino che s’impicchi con la rotaia e del dio t’assista senza apostrofo…” Belle Morte percorreva a larghi passi la sua stanza con un avanti e indietro convulso. Seduti, anzi, sprofondati sul divano, dopo circa un’ora da che le avevano raccontato gli eventi della notte passata, Asher e Jean Claude aspettavano pazienti la fine delle fini e delihate madonne della loro padrona. Le avevano fatto un resoconto più o meno dettagliato del loro incontro con i leopardi di Padma e il cocco-di-Yvette. Brrrr, che cosa raccapricciante. Ma comunque, avevano tralasciato naturalmente la parte che li vedeva a fare cosacce porche, come se A) non fosse stato palese per l’aria da idiota stellato di Jean-Claude e il pessimo umore di Asher B) quella che li conosce da 400 anni come i calzini non si accorgesse di un cazzo. Dopo interminabili minuti trascorsi in piedi ad attendere una sua sfuriata, una sfilza di ordini, o qualunque cosa che comunque speravano si risolvesse il più rapidamente possibile, si erano stravaccati contemporaneamente sul divano, uno in braccio allaltro rassegnati e già esasperati. E dopo 10 minuti ancora Asher non aveva picchiato Jean-Claude per farlo scendere dalle sue ginocchia: un record del secolo, insomma. Non possiamo giurarlo, ma forse gli aveva anche toccato il culo mentre il suo amico emetteva uggiolii felici, completamente di fuori per la notte romantica che si erano concessi, con la ciliegina sulla torta del fatto che ormai era praticamente fatta, almeno aveva la consapevolezza che il suo Ashy anche se un po’ spostato di cervello si lasciava ancora fare i pompini da lui: in fondo se era solo scena poteva sopportarla, quanto avrebbe potuto mai durare una fan fiction del cazzo?

Puttane di merda, potessero crepà!” La voce stridente di Belle lo ridestò dal suo divagare. Era di fuori come un balcone: finchè non le avevano detto un tubo dei piccoli inconvenienti li aveva accolti contenta e con delle pacche sulle testoline, anche perchè Darcy aveva mandato una mail con i documenti della proprietà nuova e aveva messo sullo status di facebook un sacco di bava e di Pliiiiiiiisssss amore ritorna chiaramente imparati da Jean-Claude, cosa che le aveva un po’ sedato la nevra di doverli attendere per un’ora e mezza invece che per una. Poi aveva ovviamente sniffato tutta la storia facendosi una pista, dai vestiti “rovinati”, al fatto che stavano per mano, e non si poteva dire se fosse più incazzata per il fatto che si fossero fermati a scopare in una tana pulciosa dove sicuramente avevano preso le zecche o per la tragica storia di cappa e spada e nosferatu assassini stupratori decomposti che gli aveva tirato fuori a sberle.

Padma e Morte dAmour. Certo, se lo aspettava, era il motivo per cui aveva attaccato Asher, che almeno sapeva menare e aveva uno status, al culo del suo tenero pulcino incapace. Erano mesi che i due consiglieri non facevano che pressare con ogni genere di richiesta e velate minacce perché lei gli facesse fare un giro col suo giocattolino d’oro, e oltre ai problemi al cazzo pesava anche lo sgarbo all’onore, perchè che diavolo fai l’Inner circle a fare nella vita se non puoi neanche importi su una povera cagnetta? Comunque la più lurida restava sempre Yvette. "Puttana puttanaputtanaaa!"

"Ehi, parla con te ciccino"

Ohhh, amore, ti stai divertendo e mi hai fatto anche una battutina... figata" mormorò l'altro cercando di fare la sua seconda espressione meno idiota.

Entrambi si diedero alle risatine chioccianti da furby, finchè la loro capa non li prese a ciabattate in testa e li fece smettere.

In risposta a un ringhio atroce i due vampiri si degnarono di alzarsi e di fingere di ascoltare.

"Vabbè, chiaramente adesso devo andare a ripulire un po' di pus con il fuoco, e questa volta cazzo faccio da sola che tanto chi fa da sè fa per tre e il lanciafiamme delle grandi occasioni è un po' che non lo spolvero, e non ci porto certo due bambocci come voi a giocare con le robe da grandi." Spostò lo sguardo dalluno allaltro quasi distrattamente; ma i suoi occhi penetrarono le loro menti in maniera così rapida e diretta, che entrambi rabbrividirono. Si avvicinò ad Asher e, inaspettatamente, gli sfiorò i capelli con due dita per poi ritrarle subito dopo, in un gesto che sembrava una carezza. “Sapevo che le minacce serie sarebbero servite... vedi che quando non mi fai l'isterico mentecatto sei anche capace di fare cose?"

Lui sbuffò, facendo un po' l'offeso, ma in realtà contento delle leccate, sperando di poter tornare a scoparsela.

"Mi spiace solo per il tuo amichetto Andreas, Andrio, Andros, come si chiamava".

Quella frase lo distolse dalla fossa di emitudine in cui stava per affondare, e il ricordo di quella notte riaffiorò improvvisamente vivo e fin troppo reale. “Mah, fotte sega, cioè... la gente con cui fare certe serate abbonda a casa tua.” Dichiarò con voce incerta. “E poi cmq è un nosferatu, adesso non è che perchè sono diventato brutto mi piaccia quella feccia eh?"

"Ma Ashy, lo sai benissimo che vi piacevano Quelle Cose a tutti e due" il modo in cui lei pronunciò il suo nome lo raggelò.

A Jean-Claude venne il labbruzzo tremulo, poi si fece tutto un viaggio in cui Asher era terrorizzato e Belle lo stava torturando e lui correva a salvarlo come un paladino in armatura rosa. Per la cronaca niente di tutto ciò era reale, Asher si stava stringendo nelle spalle irridendo insieme a Belle il morto e tutto il suo clan di decomposti, con ammiccamenti goliardici all’amore per la perversione che condividevano. Comunque sia Jean-Claude si lanciò coraggiosamente in una santificazione del suo amato che gli aveva salvato la vita e il culo, letteralmente, comprendendo per primo con grande audacia e prontezza che una fila di mannari con mitra spianati in stile esecuzione significa imboscata, pur ammettendo tutto felice battendosi sul petto di aver ucciso il vampiro catiiiivo tutto da solo. Poi si ricordò un dettaglio, era un po’ lento a capire le cose nuove: “Se davvero era tuo amico, mi dispiace.”

Asher gli sorrise “Tranqui, piacere mio, e poi comunque mi hai fatto un pompino”.

Va bene, va bene, abbiamo capito!” Sbuffò Belle Morte gesticolando annoiata. “Me la sbrigo io, come al solito, intanto che voi fate gli scemi”. I due vampiri rimasero in piedi in attesa, contenti di ricevere un complimento una volta tanto.

Lei invece si fermò a riflettere, e infine si rivolse a loro con aria quasi solenne. “Mi sembra chiaro che tu, Jean Claude, non muoverai il culo da Parigi fino a mio ordine.” Il vampiro fece un mezzo inchino in segno di obbedienza, tremando però al pensiero di non dover più scopare per chissà quanto tempo.

Ma la voce di Belle lacerò quel timore in mille pezzi, annunciando che avrebbe svolto le sue mansioni al sicuro nella sua camera a palazzo. “O se preferisci, potrai scegliere una delle mie suite, se ritieni di aver bisogno di spazi più ampi per eseguire i tuoi... compiti al meglio!”

Asher ostentò la sua espressione più impassibile e indifferente, ma nella sua mente già martellava unaccorata supplica affinché la Master non lo rispedisse nelle lande siberiane.

Lo stesso vale per te, Asher.” Il vampiro si rilassò. “Resterai in città. La vendetta di quegli infami potrebbe rivoltarsi anche contro di te e non posso permetterlo.”

Belle...” Provò a replicare con tono da duro “...non è necessario, tanto se muoio chissene.”

Sei un illuso, Asher.” Sibilò la Master. “E un incosciente. Lo so che me lo vuoi mettere nel culo ma sputtanarmi così non è il caso” Si arrestò un istante, titubante a fissare entrambi, non si poteva mai sapere quanto fossero stupidi. “Voglio sperare che non l’abbiate detto a nessuno…”

No, segreto, croce di ferro croce di legno”.

Meraviglioso! Ora, dato che abbiamo sprecato un capitolo intero a girare attorno alla frase “I vampiri tornano, raccontano la vicenda e la Master gli dà nuovi ordini”, mi sembra sia decisamente ora di scopare”. E la donna saltò in braccio a Jean Claude che, caldo, docile e un po’ sanguinario le piazzò una mano sul culo, guardando però l’altro con la coda dell’occhio, a metà tra Er figo der bitonto e un cucciolo perso nella pioggia.

Poi lei si voltò leggermente verso Asher, fulminandolo implacabile. “Non tollererò altre obiezioni.” Ringhiò. “Obbedirai e basta.”

Il vampiro si piegò in un lungo e profondo inchino, sforzandosi di celare, senza troppo successo, il senso di oppressione che già gli comprimeva il petto. Inspirò profondamente e ricacciò giù le lacrime già accalcate nei suoi occhi: non le avrebbe dato il piacere di vedere il suo dolore, e poi lui era bravissimo a tenere il muso anche in piena crisi emo. “Ma non ho detto un cazzo! Se vuoi scopare anche me sono a disposizione”. Ormai era un secolo che lo mandava affanculo, ma si sa che ogni lasciata è persa.

Si risollevò da quellinchino fin troppo prolungato, con in volto la sua espressione più fredda e impassibile. E nellistante esatto in cui alzò gli occhi, lo sguardo inumano di Belle lo attraversò, sadico e perverso, mentre le sue mani indugiavano su pezzi di Jean Claude nudo.

No, vai via, tocca a me stuprarlo” ordinò oscenamente, giocherellando col suo ardeur.

Asher sentì una morsa attanagliargli la gola, e laria si fece improvvisamente irrespirabile. Il suo sguardo si spostò sul volto normalmente inespressivo di Jean Claude, in balia della Master come ipnotizzato. E poi vide i suoi occhi spostarsi per un istante su di lui con un unico scintillio, lo vide tirare fuori il copione per provare a capire meglio. Fu allora che Belle glielo strappò di mano urlando “Col cazzo, non me lo faccio solo perchè me lo ordina una ghostwriter sessodipendente”. La donna diede una scorsa alle pagine. “Ah, bè, qui c’è scritto che se vuoi puoi guardare. Allora nessun problema, puoi prendere la poltrona e anche chiamare un servo per le tue necessità”.

Jean Claude spalancò gli occhi incredulo e con un gesto azzardato, le afferrò il viso e la forzò a guardarlo. “Perché Belle?” Sussurrò debolmente.

Non ebbe bisogno di aggiungere altro, non dopo tutto quello che si erano detti a proposito di Asher, e lei rispose con un sogghigno divertito, quasi a volerlo rassicurare. “Perché no? Non c’è mica niente di male. Pensaci! Lui vuole scopare con noi, noi ci nutriremmo un sacco di lui, lui sarebbe contento e godrebbe come un caimano ingrifato, se no può andarsene perchè è una checca isterica e perchè mi fa ammosciare e altre opzioni. Logico no? Oppure insomma, decidete voi, basta che vi sbrighiate. E comunque i miei pompini sono meglio, no way!” replicò lei iniziando a strappare i panni di dosso a Jean Claude e a picchiarlo un po’ per scaldarsi.

Asher sospirò, maledicendo i maniaci, e afferrò il copione, rabbuiandosi subito. “Merde! Qua non si capisce assolutamente se mi volete o no e nemmeno cosa voglio io, però c’è scritto bello grosso alla fine ASHER VAI FUORI DALLA MINCHIA, LO SAI ANCHE TU CHE è PRESTO, SCIO’!” L’uomo strinse i denti e strisciò con grazia ed eleganza fuori dalla porta.

Nessun commento: