sabato 21 agosto 2010

Supernatural Activity - Capitolo 18 - Ma lo sai che preferisco le donne!!!

Riassunto delle puntate precedenti:
Jean-Claude e Asher sono due ex amanti da duecento anni sull'orlo di una riappacificazione/crisi di nervi/overdose (barrare la casella giusta a seconda dell'umore) e da quando è iniziata questa fanfiction passano fasi alterne di ti amo ti odio ti amo ti odio ti amo ti amo anch'io ma Morgana71 non è d'accordo. Questo matrimonio non s'ha da fa e Carneade, chi era costui? Forse una visione avuta da Asher sotto anfetamine mentre era sulla riva della Senna a contare barboni e montare pecore. Ma Asher non sta con le mani in mano, in genere sono nei pantaloni, ma non questa volta. Deve sbrigare affari burocratici con Jean-Claude e no, adesso le cosacce non si chiamano così, deve davvero fargli firmare delle scartoffie e quindi si dirige di malavoglia a teatro dove lo sorprende a ... fumarsi la pipa? Guardare l'ennesima replica delle Sorelle Mc Leod? Fare le parole crociate? Sì, lo so, qualsiasi persona dotata dell'immaginazione di una formica ha già capito ma non è mica colpa nostra se questi due fanno sempre le stesse cose!!!!


Colonna sonora : Macho man (Village people)

Asher sgranò gli occhi per la sorpresa dimenticandosi del suo solito sguardo gelido e perfino di nascondere il lato sfregiato dietro il suo amato ciuffo di capelli.
Era possibile? Doveva davvero credere ai suoi occhi? La coca con cui si stordiva ultimamente aveva cominciato a rodergli quel poco che restava del suo cervello?
Jean-Claude era in ginocchio sul letto, dimentico, completamente immerso in ciò che stava facendo e una donna mooolto alta e con due enormi seni estremamente rigidi lo stava cavalcando da dietro. Lo stava cavalcando? Una donna?
“Jean-Claude!!”
Il vampiro fece un salto e si scheggiò le unghie sul capezzale del letto orgy size per lo spavento. “Oh cielo!” Squittì. “ Mio marito!”
“Sei sposato?” Chiese la donna dietro di lui con una gradevole voce baritonale.
“Non ma cherie, è solo un modo di dire. Ne ho tutte le rogne senza neanche un benefit!”
Asher squadrò gelidamente i due piccioncini, che nonostante l’intrusione non avevano neanche fatto finta di smettere, emettendo balloon zeppi di improperi con la nonchalance tipica degli antichi. “Bene, bene, bene. Eccolo qui il nostro piccolo Jean beccato con le mani nel vaso di marmellata.”
“Veramente non sono io ad averci messo le mani.” Precisò Jean-Claude tergendosi il sudore dalla fronte.
“Veramente non sono le mani.” Chiarì ulteriormente la donna depositando un bacino sulla spalla del compagno.
“Finitela!” Latrò Asher gettando nel cesso la nonchalance e tirando lo sciacquone. “Non me ne sbatte un cazzo! La verità è che dopo tutte le promesse e i bacetti e i perdonami siamo di nuovo al punto di partenza: io che ti becco a farti la prima minchia che passa!!!”
“Ma Ashy, non conta mica! E’ una donna! Lo sai che le preferisco.”
La donna in questione si voltò verso Asher, senza staccarsi dall’altro vampiro, porgendo una mano da muratore. “Piacere caro, mi chiamo Cinzia!
“Ha la barba Jean-Claude.”
“E allora? Donna baffuta sempre piaciuta.”
“Ha il cazzo.”
“Oh insomma! E’ una donna come piace a me, di quelle che hanno quel qualcosa in più.”
“E che qualcosa!!!” Esclamò Cinzia sorridendo. “Vuoi unirti a noi tesoro? Puoi chiedere al carabiniere dietro al paravento se ti fa un po’ di posto!”
I capelli di Asher cominciarono a levitare rovinandogli il ciuffo a schiaffo accuratamente predisposto. “Gesù Jean-Claude, ora devo anche intrattenere i tuoi ganzi?”
Jean sbuffò presagendo l’arrivo dell’ennesimo j’accuse. “Excuse moi ma cherie, ho bisogno di un po’ di privacy.” Sussurrò alla compagna fissandola negli occhi e schioccando le dita; la coscienza della donna evaporò come neve al sole.
“Uhhh il super master al lavoro! Cos’ha il QI di una formica che con gli occhi ce la fai pure tu?”
Negli occhi di JEen-Claude balenò un lampo di rabbia. “Senti bbbello, mettiamo le cose in chiaro: primo Cinzia è la mia prima attrice e anche se ha le guance un po’ ruvide merita tutto il tuo rispetto. E’ una donna con le palle, sai?”
“Non ne dubito…”
“Zitto. Secondo mi hai mollato stronzo! Mi hai mollato come fai sempre. Te la sei fatta addosso per la paura!” Facendogli il verso con una vocina stridula.”Oddio ha l’ardy! Oddio è più potente di me! Oddio mi renderà suo schiavo! E allora? Quante volte sei arrivato vicino a rendermi il tuo schiavo?”
Asher scoppiò in una risata agghiacciante. “Vicino?”
“E adesso mi fai tutto il macho men solo perché il mio demone è più gasato del solito.” Lo ignorò l’altro. “C’hai rotto er cazzo Asher. A me e al mio ardeur: se la nostra pappa preferita non vuole più giocare con noi pazienza, chi si accontenta gode e io voglio godere, godere, godere!!! Cos’hai da dire ora?”
Asher rispose a modo suo. Scoccò a Jean-Claude uno sguardo gelido e prese il volo.
Qualche minuto più tardi il vampiro si ritrovò sull’ermo colle che sempre caro gli fu se non fosse per la cazzo di siepe che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude e rovina il panorama.
Il fiume scorreva lento, panta rei, indifferente alla sua sofferenza. Non c’era più religione.
Il rumore della dura pioggia del tardi martedì si confondeva col battito del suo cuore impazzito come le alucce di uno chardonnoret in una gabbia per criceti , e le gocce di pioggia bagnavano il suo viso celando le lacrime di rabbia che non era riuscito a trattenere e menomale che non usava il kajal come Jean-Claude.
“Cosa ho fatto stavolta per meritarmi tutto questo?”
La voce triste e mesta di Jean-Claude gli giunse alle spalle inaspettata. Bè, diciamoci la verità, sarebbe giunta inaspettata solo a un’idiota, ma del resto dai nostri vampiri non ci si può aspettare più di tanto, no? Asher inspirò profondamente e si voltò.
Jean Claude era davanti a lui, nudo, a parte il mantello spiegato dietro le spalle, bagnato e gocciolante, quasi fosforescente sotto i pallidi raggi lunari. Che novità, praticamente, era in quelle condizioni dal primo capitolo…
“Che palle! Ma mi segui sempre? Torna da Natalie.”
“Cinzia. “
“Cinzia, Jessica, Desiree…quel che cazzo ti pare. Io sono stufo e voglio solo contare le pecore erranti dell’Asia sul mio ermo colle e odir il vento stormire tra le piante.” “Non è il vento, è un barbone ubriaco che vomita.” Disse Jean-Claude stancamente. “E le pecore le conti o le monti?”
“Com’ è tipico da parte tue rinfacciarmi queste meschinità quando sai benissimo che per il mio animo puro non conta la forma ma solo l’amore. Sai qual è la verità?” “No Asher.” Replicò l’altro con tono provocatorio. “Sputala fuori questa cazzo di verità che son due secoli che ce l’hai sul gozzo!”
“La verità è…La verità è…La verità è…” Il vampiro si fermò, fissando l’amico che pendeva dalle sue labbra in attesa di una risposta. “La verità te la dirò la prossima puntata. Cliffhanger! Mhuamhuamhuamhua! Dio come sono cattivo!”
“Eddai Ashy” protestò Jean-Claude con voce lamentosa.”Va bene il sadismo ma ora si esagera! “
“Occhei. La verità è che avevo una gran voglia di uccidervi.”
“Mon Dieu! Questo sì che è uno spoiler…”
Asher cominciò a parlare fissando il vuoto come se stesse guardando un film girato solo nella sua testa.
“Se fossi rimasto un minuto in più, mi sarei nutrito di lei fino ad ucciderla; l’avrei dissanguata e buttata via per poi dedicarmi a te.”
Jean-Claude sbadigliò. “E fammi indovinare: avresti ucciso anche me?”
“Credo di sì.” Rispose Asher con uno sguardo gelido. “Probabilmente me l’avresti impedito dato che adesso sei il più forte, pare… ma alla fine sì, avrei ucciso anche te. Basterebbe giocare sporco e distrarti con robe come pompini e simili.”
“Quindi mi avresti ucciso dopo avermi scopato fino allo sfinimento, immagino, no?”
“Ehi! Ma quando ti ho detto i miei piani?.” Ringhiò prima di tornare imperturbabile allo sguardo gelido d’ordinanza.”Ma aspetta, mi stai prendendo per il culo?”
“Gesù! Te ne accorgi solo adesso? ” Jean Claude si avvicinò pericolosamente. “In ogni caso l’idea mi attizza. Quando lo giriamo questo snuff movie?”
“Sei un bambino mooolto malato. “
“Cazzo Asher. Siamo stati insieme per anni! Avrei potuto sopportarlo altrimenti? “
“Mi stai dando del mostro?”
“Uffaaaaa!” Protestò Jean mimando conati di vomito. “ Ancora ‘sta storia del mostro!”
“Certo! Perché gira gira ti sei fatto l’amante e naturalmente è pure un pezzo di fica seppur di sessualità dubbia.“
Jean-Claude si erse in tutta la sua dignità di masochista emo tormentato e sfiguez, puntando il dito indice dritto in mezzo al petto di Asher. Aveva proprio un bel petto.
“Senti caro il mio cicci-pucci, dubbi ne ho assai pochi, ma non è questo il punto. Il punto è: a te che cazzo te nefrega? Ti ho servito il mio uccello, le mie palle, il mio culo, i miei sentimenti e tutto quello che mi rende una persona, più o meno, su un piatto d’argento e tu c’hai sputato sopra. Io mi sono semplicemente stufato. Vado avanti.”
Asher tirò su col naso. “Senza di me. Ce l’hai un kleenex?”
“Voglio semplicemente qualcuno che non mi rifiuti e che non mi desideri solo per il mio potere.” Continuò l’altro porgendogli un angolo del mantello bagnato. “Li ho finiti, soffia qua. E’ un peccato così imperdonabile?”
“Bè, è seta, non verrà più via.”
“Intendevo volere qualcuno che non desideri solo il mio ardy.”
“No, Jean.” Sussurrò l’altro alzando le spalle. “Non è un peccato, è solo un desiderio irrealizzabile in questa fanfiction.”
“Senti me Ashy…prova a far far la pace al tuo cervello e al tuo uccello, e decidi cosa vuoi veramente. Così sembri soltanto un arrogante, viziato e perennemente insoddisfatto.”
“Una volta era proprio questo che ti piaceva di me.”
“Ma una volta mi scopavi! E scusa se è poco.”
“Una volta ero fico e questo è tutto quello che conta.”
Jean-Claude chiuse gli occhi sconfitto, indeciso se strapparsi i capelli o mettersi a urlare. Poi decise che di rovinarsi i ricci non se ne parlava e che urlare era fiato sprecato. “Cosa sei venuto a fare a teatro?” Mormorò infine in modo quasi impercettibile.
Asher lo fissò gelidamente. Ma poi, d’improvviso, arrivò la primavera e il ghiaccio si sciolse. E’ superfluo ricordare che i cambiamenti repentini di temperatura favoriscono le slavine?
“Niente d’importante.” Rispose tranquillo. “Domani finalmente torno in missione per il Consiglio, e starò via per un bel po’.” Lo squadrò con uno sguardo strano, un’ultima volta. “Volevo solo salutarti. Tutto qua.”
Jean-Claude si grattò la testa, pensando che con quell’uomo non c’avrebbe mai capito un benemerito cazzo. “Vabbè allora ciao.”
“Ciao.” Rispose enigmaticamente l’altro spiccando il volo. Nessuno gli avrebbe impedito di montare, cioè, contare le pecore, nemmeno Jean-Claude!
Questo sì che era un cliffhanger, porcapaletta!!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

E che donna!! xD Dio ke roba xD