venerdì 27 agosto 2010

Supernatural Activity - Capitolo 19 - Forse non ho capito bene...

Riassunto delle puntate precedenti:
I nostri emo-vampiri dopo mille peripezie sembrano giunti al bivio fondamentale della loro storia d'ammmore. Asher ha beccato Jean-claude in flagranza di reato con la vedette transessuale della sua compagnia teatrale. Se sono donne non importa, ma donne cazzute no, pliiis. Ci saranno ripercussioni? Pare di no ma Asher ha in mente qualcosa e, per quelli che seguono il blog di Flora, no. Non è una sega.


Colonna sonora: Killer queen (Queen)


Asher stava percorrendo i lunghi corridoi della residenza di Belle fischiettando. Ebbene sì, il nostro tormentato vampiro era incredibilmente di ottimo umore e dopo aver fatto sbandare con un calcio ben assestato il bimbo biondo in triciclo che lo stava per sorpassare a destra si mise pure a ridacchiare. Cosa poteva essere mai successo?
Era tornato bello bello bello in modo assurdo? No, era bello e basta. La Francia aveva vinto i mondiali di calcio. No, e Domenech stava sul cazzo pure a lui. Aveva vinto al Superenalotto? No, non era stato ancora inventato. E allora?
Asher camminava felice ripercorrendo passo passo i momenti salienti della sua ultima trasferta di lavoro. Estremamente soddisfacente. Ogni tanto ci voleva una pausa defatigante dall’atmosfera ipersessuata e densamente spermatica della corte di Belle e lui ne aveva approfittato in pieno ! Si era immerso anima e corpo nell’atmosfera rilassante delle inquisizioni del Consiglio tanto da finire il suo lavoro qualche giorno prima. Fruste, borchie, tori di Falaride… aveva un sacco di figurine nuove da scambiare con quella troietta di Valentina e un bel po’ di trofei da mettere in mostra sopra al caminetto accanto al ritratto di lui, Juli e Jean-Claude. Doveva appendere la collana di orecchie o mettere le unghie strappate nel pout-pourri? Tanto a quel coglione di Jean-Claude avrebbe detto che erano funghi secchi e petali di rosa…
“Asher, caro...”
Il vampiro si arrestò di colpo; era talmente assorto nei suoi pensieri che non si era neanche accorto di essere arrivato nella sala principale. E soprattutto non si era accorto dei suoi due occupanti: Belle e Jean-Claude. Asher represse a stento un brivido, per una volta non provocato da ardeur vogliosi o sguardi gelidi di sorta. A fargli capire di essere nella merda bastava il labbruzzo tremolante e gli occhioni lucidi del suo ex che si fissava ostinatamente le fibbie d’argento delle scarpe come se fossero gli oggetti più belli al mondo. Jean-Claude era una troia con le scarpe, ma non fino a quel punto.
Bellemorte era assisa sul suo trono alto dodici metri. Il piedistallo disponeva di altrettanti gradini che mostravano chiaramente il favore di cui godevano i suoi occupanti: Jean-Claude in quel momento occupava il terzo, seguendo in volata Musette, che stava allestendo piste di neve sul bracciolo Luigi something con una mano mentre eseguiva un massaggio shiatzu ai regali piedini con l'altra, e il pappagallo Aldo, che sventolava la sourdre de sang sbattendo le ali, ma Asher aveva il sentore che ben presto ci sarebbe stata una mischia.
“Giusto il vampiro che ci serviva.” Sibilò melliflua la voce di Belle.
Ora, la sua sire, nonostante i tremila e passa anni sul groppone, disponeva solo di quattro toni di voce: il vuoto assoluto di cui solo gli antichi sono capaci, e che Belle non usava mai perché una vera signora non rivela la sua età, il sexy tone contralto da gatta in amore, buono per il sesso, le constatazioni amichevoli e le torture, l’incazzatura conclamata all’ottavo grado della scala richter, un passepartout, e questo: il tono da quiete prima della tempesta che accarezza e blandisce per lasciarti solo presagire il carico di merda che ti avrebbe seppellito di lì a poco. Asher avrebbe anche scommesso sulla quantità di merda in cui sarebbe affogato, ma vale la pena vincere facile quando stai per morire e non puoi goderti la vittoria?
“Asher, mio caro fantasma dell’operetta da due soldi, vai pure a sederti vicino al tuo compare di merende e illuminami d’immenso! Solo tu puoi risolvere il famoso caso dei documenti scomparsi.”
“Documenti?”
Le unghie di Belle cominciarono a scavare solchi nel legno dorato del suo scranno e la temperatura salì di parecchi gradi obbligando il povero Aldo a fare gli straordinari. “Sì, documenti, mia ripugnante progenie, hai in mente la carta? Quei bei fogli bianchi su cui geroglifici di varia natura sanciscono passaggi di proprietà e ricchezze generalmente a mio favore? Ti sovviene?”
“Oui, mi sovviene.” Sospirò Asher chinando il capo.
“E ti sovviene anche di quali documenti, nello specifico, stiamo parlando? No, non ti disturbare a rispondere caro, non vorrei che le tue cellule cerebrali degenerassero ulteriormente nello sforzo di ricordare, lo dirò io. Sto parlando dei documenti che avevi preparato per l’annessione del Parco delle Rose al Teatro del qui presente imbecille.”
“Veramente…” Provò a replicare timidamente Jean-Claude.
Belle afferrò Aldo per la coda e schiaffeggiò il vampiro insolente con il becco. “No Jean, non parlare neanche tu, ho deciso che imbecille d’ora in poi sarà il tuo nuovo nome. E tu che ne dici?” Continuò insinuante rivolgendosi all’altro.
Asher ci riflettè qualche secondo e poi annuì con convinzione. “Trovo che gli stia molto bene, mia Regina.”
“Parlavo dei documenti idiota!”
“Non so che dire Belle.” Borbottò tornando all’espressione falsamente contrita.
“Ma io sì. Pensa che li hanno trovati oramai inservibili e zuppi d’acqua. E dico acqua, non sperma o lubrificante. Pensa che l’imbecille qui accanto” e scoccò un’occhiata gelida a Jean-Claude ”mi ha raccontato che ce li aveva in bocca un cane…”
“Veramente ho detto che un nano vestito da ballerina mi ha fatto lo sgambetto e mi ha fatto cadere sulla sedia che ha rovesciato la scrivania che ha spostato l’armadio che ha alzato una folata di vento di potere che ha fatto volare i documenti che sono stati raccolti da un cane mannaro rogue su cui ho prontamente fatto mettere una taglia. Dead or alive.”
“Zitto imbecille! Ti ricordo che dal terzo gradino alla botola il passo è breve.” Belle si rassettò nervosamente la crinolina e respirò a fondo. “Torniamo a noi Asher…quando sei andato dall’imbecille prima di partire per la tua vacanza in Consiglio ce li avevi i cazzo di documenti, li ho visti io!!!”
“Sì è vero.”
Belle sbattè gli occhioni più volte, presa alla sprovvista. “Come sì è vero… non mi dici neanche una panzana, una balla qualsiasi, non ci provi neanche a difenderti?”
“No.”
“Ma se ce li avevi l’imbecille li ha visti. Allora è tutta colpa sua!” Ruggì alzandosi in piedi di scatto, mentre l’imbecille in questione provvedeva a stilare testamento: avrebbe lasciato le sue scarpe ad Asher, i suoi vestiti ad Asher i suoi sex toys…
“No.” Ripetè l’altro sfidando la Sire con il suo sguardo più gelido.
“No?”
“No.”
Belle si abbandonò sul trono con una mano sulla fronte. “Cristo Musette! Vammi a prendere la colombiana e non sognarti di tagliarla.” Poi sospirò rivolgendosi di nuovo a quel figlio per lei più misterioso delle parole crociate senza schema e senza indizi della Settimana Enigmistica. “ Allora? Dicevamo che tu avevi questi documenti. E come mai non li hai dati all’imbecille? L’hai beccato a farsi il primo attore? Mhuamhuamhua!” Belle scoppiò a ridere fragorosamente. “Bella questa! Non è bella? Ridete su! Anche tu Aldo.”
Asher annuì senza neanche scoprire mezza zanna." Oui."
“Sì?” Ripetè Belle. “Sì cosa? Porcacacca, sarò mica io l’imbecille?”
“Sì, l’ho beccato, anche se in realtà era con la prima attrice.”
“Attrice?” Belle si grattò la parrucca e poi si voltò inviperita, fulminando Jean-Claude con lo sguardo. “Vuoi dirmi che ci sono donne nella tua compagnia?”
“Sta parlando di Cinzia, quella che mi hai raccomandato tu.” Si schermì il poverino.
“Cinzia-Ci-Ahhhhhhhhhh! Cinzia! Sì, certo, davvero una donna con le palle, di quelle che piacciono a te. E quindi? Hai beccato il nostro Jean a farsi Cinzia, bene. E i documenti che cazzo c’entrano? Li hai usati per fare una pippa a tutti e due? Perchè sai, potrei perdonare un affare sfumato tenendo conto di creatività e intelligenza nell’uso ardito di materiale d’ufficio…”
“No. Mi sono incazzato e li ho buttati via.”
“Ti sei incazzato e li hai buttati via.” Ripetè Belle a pappagallo, senza offesa per Aldo. La donna scoppiò in una risatina forzata. “Dai, non scherzare che non è il momento. Non li avrà veramente mangiati il cane?” Si interruppe davanti allo sguardo gelido del suicida biondo e si premurò di controllare con il bugia-detector vampirico il suo stato mentale. Poi sussurrò: “Asher, dimmi che li ha mangiati il cane”.
“No. Mi sono incazzato e li ho buttati via”.
“Ti sei incazzato e li hai buttati via. Hai sentito Musette?” La voce della Sire era un crescendo di ira e potere represso, prossima alla deflagrazione. “Si è incazzato e li ha buttati via! MhuaMhuaMhua!”
Musette tirò fuori dalla gonna lo sfigmomanometro. “Signò, la pressione…”
“NO, MUSETTE, HAI SENTITO? SI E’ INCAZZATO E LI HA BUTTATI VIA. CAPISCI?” Urlò Belle lacerando timpani a chilometri di distanza. Poi ci fu un momento di quiete insostenibile o forse erano diventati semplicemente tutti sordi.
“Dimmi Asher…vuoi morire? Vuoi porre fine in questo modo inglorioso alla tua miserevole vita?”
“Perché no?” Scrollò le spalle il vampiro mentre Jean-Claude si mordeva a sangue le dita. “Sono brutto, non scopo e sono stufo di pringles, senza contare che la panna acida è un gusto da crucchi. Fai un po’ tu…”
“Aghhhhhhhhhhhhh! Mi prendi per il culo? Allora seccherò l’imbecille!!!”
“Ehi! Io voglio solo soffrire, non morire!”
Musette si chinò per sussurrare nell’orecchio della sua padrona. “Signò…ti ricordo il tuo mal di testa…i tuoi problemini...
“Ehm…ok. Non seccherò l’imbecille, ma lo torturerò, lo schiavizzerò lo sevizierò per altri cent’anni di turpitudine così sarai ulteriormente in debito con lui e non ci sarà manovra finanziaria che potrà risollevarti dal baratro del rimorso e Moody’s ti declasserà in emoisterico di classe Z-Twilight. E tu Jean-Claude non venirtene nelle mutande al pensiero che mi rovini l’effetto.”
“Nooo!” Gridò Asher, finalmente riscosso dalla sua imperturbabilità. “Lui non c’entra, uccidi me! Non posso sopportare un altro secolo di Guarda come sono buono a sacrificarmi per te brutto pezzo di merda però ti amo tanto!”
“Però ti amo tanto…” Pigolò Jean-Claude.
“Ti piacerebbe che ti uccidessi, eh?” Ridacchiò Belle, felice di averlo finalmente colpito nel suo posticino privato. “Purtroppo il tuo degno compare, nell’indecoroso e quantomai idiota tentativo di coprirti, e certo che veramente solo un imbecille cercherebbe di coglionare me per salvare il culo di uno stronzo come te, anche se è l’unica parte ancora buona, si è reso correo del delitto della mia lesa maestà che ovviamente non può passare impunito. Siete due vampiri ultracentenari della linea di sangue di Bellemorte e al vostro confronto Edward Cullen diventa un luminare della scienza!!!”
A questo punto Jean-Claude protestò indignato. “Ma io non sono mai stato bocciato!”
“Non me ne frega un cazzo, al massimo è la dimostrazione che frustare i bambini dà ottimi risultati! I miei figli possono scopare, stuprare, torturare e che non si dica in giro che sono una mamma apprensiva o castrante, ma non possono, NON POSSONO rendermi ridicola o fottermi soldi. Sono stata chiara?” I due vampiri la fissarono in silenzio mentre Musette ripeteva le ultime parole di Belle come un’eco. “Non ho sentito bene, SONO STATA CHIARA?”
“Sì, Belle.” Risposero i due chinando il capo.
“Dovete dire “Sei stata chiara”, imbecilli!”
“Sei stata chiara, imbecilli” replicarono in coro.
Belle ringhiò in un improvviso impeto di umorismo. “A quanto pare, vi occorre un ripasso intensivo delle basi fondamentali. Che ne dite di un bel revival?”
Jean-Claude battè entusiasta le manine, pensando alla sua porpora preferita. “Medioevo o impero romano?”
“Musette? Vai avanti a lucidare l’attrezzatura, sbrigati!” Ordinò Belle scrollando le spalle. “E quanto a voi…”
Sussurrò passando tra i due vampiri, l’aura intorno a sé così intrisa di potere da farla apparire imponente, un colosso di energia diabolica che li fece sussultare senza neppure sfiorarli (e anche questo giuriamo che c’è nell’originale). “Seguitemi.”


Parodia di No rest for the wicked di Morgana71, scritta insieme a Flora. Non c'è scopo di lucro. I nomi di alcuni personaggi appartengono a Laurell Hamilton. Vari tratti di ambientazione appartengono alla Whitewolf. I personaggi originali appartengono a Morgana.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fantastico! Mi é piaciuta anke l'ultima frase del riassunto iniziale xD
Belle che schiaffeggia Jean-Claude con il pappagallo é da oscar xD .. e poi: "Siete due vampiri ultracentenari della linea di sangue di Bellemorte e al vostro confronto Edward Cullen diventa un luminare della scienza!!!"
é fenomenale xD
Sono curiosa di vedere il capitolo della prossima settimana !! [che se non ricordo male é quello nella stanza delle torture giusto?]

Bye! (: