venerdì 24 settembre 2010

Supernatural activity - Capitolo 23 - W gli emoderivati!!!


Riassunto delle puntate precedenti:
Lo sanno tutti, Jean-Claude è molto più bravo di Asher a fare l'irritante (anche se è una lotta) e quindi il biondo viene istigato a suon di insulti a sfracicarlo di mazzate ferrate. In realtà Asher non fa neanche troppo ostruzionismo, magari però, nella foga del momento, si fa un po' prendere la mano... Riuscirà il loro ammore a resistere a cotanta prova?

Colonna sonora: Resistance (Muse)

Asher buttò la mazza chiodata a terra e si asciugò il sudore dalla fronte. Merda, sudare gli increspava i capelli! Possibile che fosse così fuori forma? Eppure al Consiglio si teneva in esercizio: ne frustava almeno tre al giorno!!! Forse aveva esagerato?
Pian piano, mentre la visione lateralperiferica tornava, l’adrenalina veniva riassorbita e, in poche parole, qualche barlume di buon senso faceva timidamente capolino nel suo cervello, si rese conto che qualcosa non andava. Cos’era quella roba rossastra appesa al muro? Non poteva essere un Picasso, Belle lo odiava da quando le aveva dedicato Les demoiselles d’Avignon, e quindi cosa cazzo era? Mentre si avvicinava e la sua mente finiva di snebbiarsi, la cosa emise un lieve gemito e la consapevolezza di ciò che aveva fatto lo colpì come un maglio.
“Jean-Claude sei tu?”
L’altro alzò il capo di circa mezzo millimetro inarcando, tra mille dolori, quel che restava del sopracciglio sinistro. Comunque l’espressione gne-gne gli veniva bene anche ridotto a una merda. “Non mon chardonnoret, sono la fatina dei denti e questo che vedi non è sangue, è marmellata di fragole..”
“Fanculo, lo vedi cosa mi hai fatto fare?” Gli urlò Asher tra le lacrime mollandogli uno schiaffone. “Sei il solito stronzo!”
Jean-Claude nondimeno riuscì a ridacchiare, cent’anni di stupri ti rendevano resistente, nulla da dire. “Dì la verità che volevi realizzare il tuo sogno e rendermi finalmente uguale a te.”
Il piede di Asher batteva impaziente sul pavimento. “Ecco! Dici queste cose e come faccio io a non odiarti?” L’altro gli sorrise enigmatico e poi chinò il capo e spirò. Asher cominciò a scuotere ossessivamente la forma esanime coperta di sangue. “Jean-Claude! Jean-Claude!” Come avrebbe fatto senza di lui? Cazzo, picchiare i pirla del Consiglio non l’aveva mai soddisfatto neanche la metà di quanto aveva goduto oggi. Come poteva tornare a quella vita? “JEAN-CLAUDE! Oddio non parla più!!”
Uno sfolgorante sguardo blu, che col rosso risaltava particolarmente bene, si fissò nei suoi occhi colmi di lacrime. “Scherzetto! Un tempo saresti stato contento di avermi fatto chiudere la bocca…”
“Te l’ho sempre detto che chiacchieri troppo…e poi preferivo chiudertela con altri metodi.”
“In una coppia ci vuole uno che parla, e anche uno che agisce.” Rantolò il tapino mentre l’altro lo stoccacciava in preda ai rimorsi, incurante delle ferite ancora fresche.
“Ma guarda cosa ti ho fatto! Guarda come ti ho ridotto! Sono un mostro! Sono cattivo! Sono perverso!” Asher si leccò le labbra. “Mmmm…sono eccitato!”
Jean-Claude a queste parole avvertì le vecchie speranze riaccendersi, anche se si sentiva ancora uno straccio: persino l’ardeur era in sciopero, lo percepiva talmente rintanato nelle profondità del suo essere da fargli sospettare che il suo demone allegro avesse finalmente scelto la clausura… “Ma se non hai neanche finito, sei arrivato appena a novantanove!!”
Asher sfoderò il suo sguardo gelido.“Ok.” E poi gli mollò uno sganassone.”Va bene così?”
“Meglio grazie.”
Lo sguardo gelido di Asher si sciolse come un fiordifragola ad agosto e il vampiro appoggiò con cautela la fronte su quella dell’amico. La sua voce era solo un sussurro, ma per l’altro era come musica sinfonica, come acqua per un assetato, come coca per una starlette in crisi di astinenza. “Oh Jean-Claude ti amo ti amo! Amo il modo in cui mi rendi pazzo, amo il modo in mi costringi a frantumarti le ossa, amo il modo in cui mia assolvi continuamente da tutti i miei peccati, qualunque cosa ti faccia.”
“In secula et secolurum, amen.” Il sorriso di Jean-Claude risplendeva di luce propria, le sevizie quasi dimenticate. Cazzo, pensava il vampiro, quella puttana di Belle aveva avuto ragione anche stavolta e adesso chi la sopportava quella sborona? Ma del resto le troie non hanno sempre ragione? Ma non era una troia anche lui? Ma Belle era la più bagascia di tutte.
“Lo sai che sei sexy?” Gli alitò Asher sulle labbra intingendo un dito nel suo sangue e leccandolo.
“Ti piacciono gli hamburger?”
“Il rosso era il colore preferito di Juli.” Disse Asher mentre procedeva con cautela a liberare l’amico dai catenacci.
“Lo so. AU mi fai male!”
Asher se lo caricò su una spalla come un sacco di patate. “Quante storie…pensa alle macchie sul mio vestito!”
Una volta arrivati nella camera di Jean-Claude, Asher depose il suo prezioso carico sul lettone orgy size, non prima di averci steso sopra un bel telo protettivo. Chi la sentiva Musette altrimenti? Poi si guardò intorno. “Ma dov’è?”
“Chi?” Sussurrò Jean-Claude.
“Quando tu hai finito con la tortura c’era…c’era il lupo Dorino che mi aspettava. Per te non c’è nessuno?”
Jean-Claude lo fissò un attimo in silenzio, preparandosi per la prova del nove. La sua vita, la sua felicità, dipendevano da come Asher avrebbe reagito nei prossimi cinque minuti. Cazzo se era messo male. “No.” Due secondi di pausa. “Era previsto solo per te.”
Asher sbarrò gli occhi cerulei e poi gli mollò l’ennesimo sberlone. “Cazzo Jean-Claude potevi morire!!!”
“Ahi!” Protestò il vampiro.”Guarda che sono sempre in tempo!” Poi, dato che la percentuale di pelle sana cominciava a superare quella al sangue, si concesse un’espressione sexy. “Puoi sempre baciarmi…e leccarmi le ferite come ho fatto io nel capanno, e darmici un bacino che mi passa la bua…e farmi gustare il tuo sangue…”
“Ummm…ho come la sensazione che tu e Belle abbiate predisposto tutto…”
“Chi, io? Sarei capace di fare qualcosa di così intelligente? Voglio stare con te o no?”
“Hai ragione, hai ragione, lo so che hai ragione. Però…”
Jean-Claude riuscì a mettersi seduto e a posare le mani sulle spalle dell’amico. “Guardami negli occhi. Ho detto negli occhi! Hai un copione nel culo anche stavolta?”
Asher si diede una palpatina al retro delle braghe.“Sigh. No. Se Morgana71 ci provava l’avrei uccisa col tubo delle pringles. ”
“E allora dai il via alla libidine, oramai hai detto che mi ami. Puoi anche stuprarmi, picchiarmi, torturarmi, uccidermi.” Gli occhi del vampiro mandavano bagliori blu mentre si fregava le mani come uno strozzino in tempo di crisi e ripeteva ossessivamente.” L’hai detto! L’hai detto! L’hai dett-“
“Ok. L’ho detto, ora basta però.” Disse Asher tappandogli delicatamente la bocca con una mano. Poi cominciò a spogliarsi mentre l’altro lo guardava adorante.
“Oh! Hai ancora i fiorellini con cui ti ho decorato l’uccello!!!”
Asher riuscì ad arrossire. “Sì. L’ho messo tra due fogli di carta assorbente…”
“Che tenero.”
“Ora non alzare la cresta. Non so se riuscirò a sopportarti.” Replicò Asher sistemandosi di fianco all’amico e sfiorando con un dito le sue ferite. Se univi gli sbreghi dall’ 1 al 27 ottenevi Winnie the pooh che stuprava un vasetto di miele.
Jean-Claude lo prese per i capelli, i loro visi erano a un millimetro di distanza. “Sopportarmi? Ma è ovvio che non ci riuscirai! Io ti farò impazzire, ti ballerò la macarena nudo tutte le sere, ti farò sentire le intercettazioni dei miei randevous, ti obbligherò a vedere tutte le puntate di Sex & City e nei momenti di intimità ti chiamerò Samantha! Ti addomesticherò, vedrai.” E poi lo baciò e lo baciò e lo baciò. Notorius e Ingrid Bergman gli facevano una pippa!
Ad Asher gli ci volle qualche minuto per riprendersi e tre tentativi per ritrovare la voce. “Addomesticarmi? Impossibile.”
“Prendimi le ciabatte.”
“Le prendo in bocca?”
“In bocca devi solo prendere il cazzo.”
Asher fece per raccoglierle e poi si fermò. “Non puoi addomesticarmi Jean-Claude, non puoi.”
Il vampiro gli baciò le cicatrici sul lato sfregiato del viso, una per una fino all’orecchio e poi disse piano. “Allora vuol dire che mi dovrai uccidere.”
“Ok, ci penserò.” Rispose Asher prendendo il viso dell’amico tra le mani e portandogli la testa davanti alla propria carotide pulsante. “Dopo aver scopato però.”


Parodia di No rest for the wicked di Morgana71, scritta insieme a Flora. Non c'è scopo di lucro. I nomi di alcuni personaggi appartengono a Laurell Hamilton. Vari tratti di ambientazione appartengono alla Whitewolf. I personaggi originali appartengono a Morgana.

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