venerdì 10 giugno 2011

Supernatural activity - Capitolo 25 - Mi sorge ein dubbien: Ke mi abbiano fregaten?

Riassunto delle puntate precedenti: Abbiate venia. E' un secolo che non postiamo e non mi ricordo un cazzo delle puntate precedenti se non gli essentials. Jean-Claude è un pirla e Asher un sadico. Se lo stanno menando da un'eternità di capitoli perchè vorrebbero scopare e vivere per sempre felici e contenti ma problemi autorali glielo impediscono. Asher è in trasferta e Jean-Claude tesse la tela di notte e la sfa prima dell'alba e fa pompini ai Froci. O erano Proci?

Colonna Sonora: These boots are made for
Inserisci linkwalking - Nancy Sinatra

Quelli che seguirono furono due mesi come tanti altri. Lavoro, qualche uscita per un’aperitivo coi colleghi, scarsità di balsamo contro i nodi da volo, necessità di ricordarsi la crema emolliente per le rughe tutte le mattine, solite cose insomma.
Asher aveva fatto carriera con la morte di Andros, e il suo nuovo status di Amministratore Unico della Delegazione Trucidamenti-Gangbang Standard ed Eccezionali gli garantì una squadra di specnaz veterani supersexy tutta a sua disposizione. In compenso fu subissato di incarichi che spedivano lui e i suoi uomini in una città, per poi ricevere in extremis un contrordine che li riportava indietro. La situazione politica era effettivamente confusa: i
rivoluzionari sconvolgimenti socio-economico-territoriali prima guerra mondiale erano trooooppo ggggiovani e veloci per quella casa di riposo di lusso che era il Consiglio dei vampiri, e mantenere una facciata di rispettabilità e controllo diveniva sempre più vitale; e se questo garantiva un sacco di stragi e lachi di sangue e furti di superpoteri e irrisioni di umani che si comportavano in modo più stupido di un’orgia di vampiri sadomaso beh… chi era lui per lamentarsi?
Ndr: vi risparmio la seguente mezza pagina di riflessioni filosofiche sugli intenti originari del comunismo comparati all’anarchia, e di barba morale su chi è più umano tra lo stato di polizia vampirico e i rudi umani arrapati o gli homini lupi che non diventano più buoni a Natale imparando dagli errori delle guerre e delle atrocità passate presenti e future.
Anima o non anima, questo è il dilemma! Sono gli autori buoni a niente che non colgono l’orrore della psiche mostruosa del vampiro? O forse la religione lede i diritti del cittadino facendo tanta insensibile discriminazione palesemente sessuale tra umanità e letteratura fantastica? Boh. Non è che in fondo vogliamo veramente saperlo.
Ad ogni modo Asher si faceva le seghe allo specchio in pieno delirio d’onnipotenza, perchè a lui toccava l’ultima parola nel supervisionare le istanze di rimozione e sostituzione teste (di cazzo), ed erano secoli che non si divertiva così, nonostante il lavoro fosse obiettivamente faaaatiiiicaaaa e avesse comunque voglia di scopare con Jean Claude.
Sembra troppo bello per essere vero? Mettiamo un po’ di pepe al capitolo? Ebbene sì, perchè purtroppo non sempre le reclute sono materiale di prima scelta, e la convivenza con gli altri delegati era a tratti, come in ogni vacanza che si rispetti, assolutamente insostenibile. Il tormentone dell’estate si basava soprattutto, com’è ovvio, sulla love story più miticississima degli ultimi sekoli, e il gossip si accapigliava sulle probabilità relative di omicidio, matrimonio e altri intrattenimenti.
Asher di solito era felice di essere al centro dell’attenzione, ma alcune delle voci più morbose e veritiere lo davano per rammollito e ridotto a diventare Ministro delle Pari opportunità non già in virtù delle sue abilità pompinatorie (cosa normale e apprezzata), ma grazie a uno scherzone bastardo del suo impunito slave. Persino i nuovi sadici appena usciti dall’accademia non facevano che parlare di lui come di un cesso ripulito che da sterminatore figlio di puttana e acido come un peyote era diventato monogamo, casto e acido come una zitella. Non che gli potesse dare torto, eh, ma farsi parlare dietro da un branco di mocciosi fan di Justin Bieber e Jean Claude lo faceva incazzare lo stesso. Si apprestò quindi al suo discorso “Lei non sa chi sono io” con più voglia di stuprare cameriere del solito.
“Se voi signorine finirete questo co.co.co, e se sopravviverete alle fantasie della settimana dei vostri superiori, sarete un'arma! Sarete dispensatori di morte, pregherete per fare orge! Ma fino a quel giorno siete uno schizzo, la più bassa forma di vita che ci sia nel globo! Non siete neanche fottuti esseri sovrannaturali, sarete solo pezzi informi di materia organica anfibia comunemente detta "merda"! Dato che sono duro mi aspetto di piacervi, ma più mi amerete, più imparerete. Io sono un duro però sono giusto: qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come nosferatu, decomposti, amanti della bestialità e roba simile! Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno! I miei ordini sono di scremare tutti quelli che non hanno le dimensioni necessarie per servire nel mio beneamato corpo! Capito bene luridissimi vermi?!?”
“Suuuca, aggiòn uein!”
“Chi ha parlato? Chi cazzo ha parlato?! Chi è quel lurido stronzo comunista nano di St. Louis che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno eh? Sarà stata la fatina buona del cazzo! Vi ammazzo a forza di scopate, vi faccio venire i muscoli al cervello che ci potrete fare due cose contemporaneamente! Allora sei stato per caso tu brutto stronzo?”
“Signorno, signore!”
“Brutto pezzo di Dolce e Gabbana di due collezioni fa, scommetto che sei stato tu!”
“Signorno, signore!”
“Signore, l’ho detto io, Signore!”
Asher non poté che reagire, lasciando libera quella che, in foooooondo in foooooondo, almeno nei week-end, era la sua vera natura. Si scagliò sull'uomo dandogli un pugno in pancia.
“Però, senti senti, abbiamo tra noi un attore comico, il soldato Dr. House. Io ammiro la simpatia; sì sì, tu mi piaci, vieni a casa ti faccio scopare Jean-Claude! Brutto sacco di pulci, io ti metto sotto! Ti ammazzo! Qui tu non riderai, tu non piangerai, qui si riga inverso e basta! Ti faccio vedere io. Alzati in piedi tirati su, datti subito una regolata amico mio se no io ti svito il cranio e ti vengo in gola!!!”
“Signorsì certo signore!”
“Soldato Dr House perché sei qui nel mio beneamato corpo?”
“Signore per scopare signore”.
“Allora tu sei un frocio”.
“Signorsì signore”.
“Fammi una faccia da orgasmo! Questa è una faccia da orgasmo? Manco per il cazzo, sembra che stai andando al cesso, te la faccio venire io una faccia decente”.
Quando il malcapitato si rialzò pronto a contrattaccare, quello che si trovò di fronte, non era più il buon vecchio Ashy con i capelli a schiaffo; si era truccato velocissimamente, ed era circondato da un’aura fredda e oscura: il suo volto era assolutamente terrificante, tranciato in due dalle orrende cicatrici che ora sembravano infuocate, gli occhi come ghiaccio in fiamme che penetravano a gelare chiunque osasse guardarli, la sua bocca una risata diabolica che mostrava i canini e sulla guancia liscia una papera mannara come pittura di guerra. Nella grande stanza d’albergo in cui il poveretto aveva scelto di sfidarlo, Asher sembrava ergersi come un mezzodemone-mezzovampiro, pronto ad uccidere chiunque avesse osato fiatare.
“E sarà sempre paaaace muahahaahahah!”
Si lanciò sul vampiro che ancora lo fissava sconvolto e, in meno di un secondo, lo morse sul collo (originale, vero?), sputando poi un pezzo di carne. Il suo pene non era più quello di una volta, ma lo sentiva bruciare, di una smania feroce che da troppo tempo non lasciava libera di nutrirsi. Gli addentò di nuovo la gola, e lo accoltellò con una cannuccia, succhiando come uno che succhia una pallina da golf da un capo all’altro del tubo per innaffiare. Il poveretto cominciò a urlare e a dibattersi furiosamente, ma senza la forza di divincolarsi dalla sua stretta mortale di Mortal Kombat, e infine, il suo potere esplose irrefrenabile, riversandosi dal suo morso ad ogni fibra di quel corpo ormai soggiogato e in preda a spasmi inconsulti, per poi esplodere in un orgasmo violentissimo che lo prosciugò come un’uvetta passita.
Vi risparmio un altro paio di pagine di tortura ai coglioni sull’animo tormentato di Asher, e il suo eterno m’ama non m’ama sul diventare buono o no, e quindi se ipnotizzare l’uomo e farlo suo schiavo, se succhiarlo a morte e farsi due risate, o se lasciarlo vivere perchè comunque era più crudele così.
Comunque alla fine decide di lasciarlo andare eh, tranquilli, non ve la menate per la sorte di un personaggio senza neanche il nome il cui unico scopo è non far sembrare Asher uno sfigato completo. Non sapremo mai se quest’azione di candida pietà fu compiuta perchè aveva visto che ormai gli altri si stavano cagando addosso tutti o se perchè gli faceva troppo schifo o davvero perchè gli era venuta una crisi emo sull’essere troopppo un mostro.
E quindi il tapino venne mollato sul pavimento e scostato con un calcetto, mentre Asher gonfiava le penne come un allocco in calore.
“Duuuuuuuuuunque, c’è ancora qualcuno che ha intenzione di smerigliarmi le palle? Fatelo ora o tacete per sempre. Ah-ah quanto sono simpa! Qua tutti sono utili ma nessuno è indispensabile tranne me. E già stiamo facendo un lavoro megasbatti e sottopagato, anche se più cool di un’interrail. Ergo ora staremo tutti zitti e quieti come piccoli Fonzie. Se no stasera cenerete nell’Ade, cazzo!”
Andò proprio così.
E si diedero con rinnovato ardore a punire i ribelli, terminare gli eretici che violavano la masquerade facendosi scoprire dai babbani eccetera eccetera…
Una tappa particolarmente divertente fu Mainekazzen, dove c’era da esecuzionare Master Hans Ulrika Kaiser Kartoffen Kese Drunken Wasser Du Hast Mich Stille Nacht Ich Liebe Dick Fon Frankestin Frenkenfurter Uovacittà.
“Hans chiiiii?” Chiede la folla. “Hans chiiiiii?” Si chiese Asher.
Bè, come prima cosa era un comunista impazzito che aveva fortificato il Lussemburgo con una muraglia cinese per spargere il suo malvagio verbo grillino contro la Tav e il nucleare. Poi andarono a controllare su Wikipedia, e come disambiguazioni c’erano due o tre fan fiction e il solito catalogo “Scopate di Ashy&Jc negli X anni (con X= boh) in cui andavano in giro a scopare assieme”.
Giustamente Asher approfittò dell’”Ahhhhhhh, QUELL’Hans” per intrufolarsi nel castello arroccato e roccafortato come una scatolina immersa nel silicone sigillante.
Hans si mostrò estremamente entusiasta di quella visita inaspettata e non mancò di accogliere il suo vecchio amico nella sua ridente catapecchia, riservandogli la stessa lussuosissima camera in cui, molto tempo prima, lui e Jean Claude avevano trascorso un paio d’ore brevi ma intense, notizia tratta da wikipedia perchè sinceramente lui non se lo ricordava.
Per farla breve: scoparono, Asher lo morse, quello morì d’infarto, la truppa lo bruciò e sparse le sue ceneri in almeno quattro fiumi diversi. Amen.
L’intero tragitto di ritorno fu estremamente tetro e silenzioso, pieno di sindrome da rientro, e Asher ebbe tempo, nonostante i leccaggi servili dei camerati, di deprimersi all’idea di nuove liti e dell’assottigliamento della lista di persone che avevano voglia di farselo davvero.
Non era del tutto certo di voler tornare a casa.
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