sabato 25 giugno 2011

Supernatural activity - Capitolo 27 - Guerrieriiiiii! Giochiamo alla guerraaaaa!


Riassunto delle puntate precedenti: Dopo una commovente reunion a base di souvenir nei denti e alla scoperta che il cane è il miglior amico di Jean-Claude (nella precisa accezione di amicizia del vampiro) ritroviamo i nostri due vampiri emo preferiti intenti a fare la cosa che fanno meglio. Tenersi il muso...

My body - Young the Giant

Era passato molto tempo da quel litigio. In realtà non si sapeva esattamente quanto ne fosse passato, ma il tempo degli amanti è particolare e quando ti girano i coglioni e ti annoi perchè non puoi scopare con chi vorresti le ore non passano mai, è risaputo. E poi gli indizi erano maledettamente pochi: Belle continuava a portare parrucche e crinoline e anche i nostri sfoggiavano il loro solito look. Se fossimo stati nell'ottocento forse per le strade si sarebbero fatti notare, lo stesso nel primo novecento; in realtà non sarebbe stato pericoloso? Quanto meno sarebbero stati molto fuorimoda e questo per Jean-Claude sarebbe stato un vero colpo al cuore. O erano già arrivati gli anni '80? In ogni caso l'inquisizione non c'era più e quindi chi cappero se ne fregava. Probabilmente era in questo periodo che nascevano le drag queen e il Mucca Assassina…
Ndr: Il motivo di questa confusione spazio-temporale einsteinian-maggica è un’impossibilità decisionale in fase di brainstorming. La vere domande sono: 1-quanto possono tenersi il muso dei vampiri, considerati anche i cento anni già passati? 2-quanto possono resistere i lettori a rileggere la stessa solfa rimasticata senza un briciolo d’originalità? Non avendo la cabina di regia trovato una risposta soddisfacente, Morgana71 ha deciso di lasciare la ssssaspens sullo specifico, anche se in tutto la fanfiction prevederebbe ipoteticamente almeno una cinquantina d’anni e li dimostra tutti.
Comunque, qualunque anno fosse, Asher e Jean-Claude si ignoravano bellamente facendo finta di non vedersi ma continuando a fissarsi il culo quando l'altro non guardava. Erano tristi e di cattivo umore: Asher frustava le sue vittime di malavoglia e su Analità campagnole c'era un dito di polvere. Jean-Claude non folleggiava più in giro e scopava solo con Belle, e addirittura, non comprava più di un paio di scarpe in un mese. Poteva passare dal corridoio degli specchi senza guardarsi neanche una volta!
Anche a Belle giravano i coglioni alla velocità della luce: Jean-Claude depresso non faceva bene il suo dovere e le si stava ripresentando l'emicrania, perdipiù il fatto che gridasse come un'aquila mentre lo facevano solo perchè Asher annegasse nella bava urtava leggermente la sua femminilità. Forse un po' più di leggermente.
Era giunto il momento di dire basta, urgeva un diversivo.
E quindi in un secolo sconosciuto di un anno imprecisato di una notte di mezzaestate, che non era un sogno ma di sicuro un incubo, Asher e Jean-Claude si incontrarono nel corridoio delle armature; Asher era accompagnato da Musette mentre Jean-Claude era con Belle e Aldo. I due vampiri tentarono come al solito di evitarsi mentre le loro accompagnatrici, ovviamente in combutta, si fermarono per fare due chiacchiere.
Asher arricciò il naso e disse senza guardare in faccia l'amico. "Sento puzza di troia."
Le due donne risposero subito che si erano appena lavate mentre Jean-Claude lo ignorò replicando pigramente. "Mon Dieu Belle, non senti questo fastidioso rumore? Il mio apparato uditivo è delicato e non sopporta gli infrasuoni-"
"Però te la fai coi cani" lo interruppe l'altro ponendo fine allo sciopero degli insulti diretti.
Jean-Claude invece continuò il suo giochetto rivolgendosi direttamente a Belle e spruzzando un po' di ardeurormoni nell'aria. "Stavo dicendo che forse potremmo tornare in camera a scopare."
"Lo dicevo che sentivo puzza di troia!" Urlò l'altro puntando ai capelli. Pochi secondi e i due erano già per terra a rotolarsi; ufficialmente per accapigliarsi, in realtà per stoccacciarsi un po’ perché l’astinenza era quel che era e la carne è debole e il sangue non è acqua.
Belle e Musette fissavano basite i due vampiri che si rimpallavano insulti strappandosi ciocche e vestiti. “Ti odio Jean-Claude! Ti odio perché non sei venuto a salvarmi e mi hai reso un mostro! E per colpa tua Julianna tutta panna è morta! E mi hai reso un mostro! L’ho già detto che mi hai reso un mostro?”
“Basta Asher, ti prego, ti prego, perdonami! Ti prego baby, lo sai che ti amo. Non avrei mai voluto lasciarvi, tu e Juli, non è stata colpa mia. Non vi ho tradito, dico sul serio! Ero rimasto senza benzina, avevo una gomma a terra, non avevo i soldi per prendere il taxi, la tintoria non mi aveva portato il tight, c’era il funerale di mia madre, era crollata la casa, c’è stato un terremoto, una tremenda inondazione, le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Belle!”
"ORA BASTA!" tuonò Bellemorte, prendendo per un orecchio ciascuno i due tapini e facendoli rialzare. “Venite con me nella mia suite, è giunto il momento di finirla con questa farsa ignobile.”
“Scopiamo tutti in camera tua?” cinguettò speranzosamente Jean-Claude. “Col cazzo!!” sbraitarono all’unisono Belle e Asher guardandosi in cagnesco.
“Va bene anche con quello, ci sta una cosina tradizionale per recuperare il nostro antico amore” continuò a squittire il terzo.
“Piuttosto che scopare con questo mezzo fico mi sparo in vena un’overdose di Aulin.” Brontolò la vampira sgrattulando la cresta di Aldo per calmarsi con la pet-teraphy e dirigendosi verso la sua stanza mentre Asher la seguiva borbottando a denti stretti e Jean-Claude e Musette chiudevano la fila, ognuno sospirando per motivi diversi.
Belle si sistemò sulla sua poltrona preferita, fissando la sua progenie in silenzio e chiedendosi per l’ennesima volta perché non li avesse messi in un sacco e affogati da piccoli. Una fitta alle tempie le ricordò il perché e la spinse a parlare.
“Jean-Claude? Per anni, secoli o giorni, scusa ma ho perso un po’ la cognizione del tempo, ti ho lasciato in pace. Sono stata brava, talmente brava che quando mi guardo nello specchio delle mie brame questo non mi riconosce più. Ne convieni?”
“Bè, sì, ma…” Protestò debolmente il vampiro mentre il suo degno compare si apprestava a sua volte a elargire le sue perle di saggezza.
“Niente ma.” Li zittì Belle masticando una presa di tabacco e centrando miracolosamente la sputacchiera gentilmente offerta da Musette. “Siete proprio una coppia incorreggibile. Ho pregato tanto per voi. Mi si stringe il cuore vedere che due strafichi che avevo cresciuto nell'obbedienza dei dieci comandamenti del sesso mi tornano come due idioti. Due coglioni! Di cui uno pure handicappato! Che non scopano neanche più, come se non sapeste quando viene il momento di chiudere la bocca e farsi pompini a vicenda. E adesso zitti! E non rompetemi più le balle, mai più, almeno fino a che non sarete contriti, pentiti e redenti.”
“Oui.” Sospirano i due chinando il capo.
Belle sbuffò. “Come no, vedremo quanto dura…ma adesso passiamo agli affari: ho un incarico per te Jean-Claude.”
“Ma non avevi detto che-“
Gli occhi della vampira lanciarono fuoco e fiamme strinando i peli del pube di tutti i presenti. “Cosa?”
“Ehm…no…nulla, sono al tuo servizio naturalmente.”
“E vorrei ben vedere…come sapete stiamo passando tempi duri e non sto parlando di erezioni. Mi stanno assaltando da tutte le parti e c’è chi non vede bene la mia posizione al Consiglio, mi vorrebbero sotto ma Belle sta sopra per principio, non fosse altro perchè odio i missionari.”
“Chi osa resistere alla tua suprema bellezza nonché iper-magnetismo sessuale signò?
Belle accarezzò la mano della sua siniscalca. “Non facciamo nomi ma chere, ma puzza di morto…vero Jean-Claude?”
Il vampiro a queste parole parve indeciso se inginocchiarsi o fustigarsi o comunque fare qualcosa per espiare la sua colpa vera o presunta.
“No, non genufletterti” disse Belle scuotendo il capo e cercando le parole più bastarde per instillare un esagerato senso di colpa.”Lo sanno tutti che anch’io disprezzo quella mala genia di ventrue puzzoni, ma purtroppo è giunto il momento di pagare il prezzo della tua schifilteria mio caro. Abbiamo bisogno di un alleato, vi ricordate la mia massima, vero?”
“E come scordarla?” Disse Asher. “Vince sempre l’uccello più grosso!”
“E chi dice che le dimensioni non contano vuol dire che ha visto poco cazzo.” Aggiunse Musette.
“E mai giocare a briscola con Arturo.” Chiosò Jean-Claude.
“Mo’ non vi allargate troppo che il concetto è già stato enucleato.” Disse Belle facendo un cenno a Musette. Quest’ultima scostò teatralmente i tendaggi alla destra del letto di Belle per far posto a Balthasar e al Viaggiatore, splendido dentro il suo modello mulatto dagli occhi verdi. Melchiorre, l’enorme falcone appollaiato sulla sua spalla, effettivamente ben più grosso di Aldo, gracchiò in segno di saluto.
“Comodi, comodi…” disse il Viaggiatore nonostante nessuno si fosse mosso.” Non disturbatevi.” In realtà Belle voleva tenerselo buono, ma non era disposta a mortificarsi più di tanto, Musette applicava la sua massima “non muover foglia che Belle non voglia”, mentre Asher era ammutolito dalla sorpresa e la sua mente inseguiva già i peggiori scenari.
L’unico con un’aria vagamente soddisfatta era Jean-Claude, per motivi solo a lui conosciuti ma presumibilmente morbosi.
Belle tossicchiò leggermente per riportare l’attenzione sul tema del giorno: la prostituzione. “Come avrete tutti capito il nuovo incarico di Jean-Claude consiste nell’intrattenere il Viaggiatore, cosa che a quanto ne so, ha già fatto con somma soddisfazione di entrambi.”
“Veramente è stato tremendo.” Rabbrividì il vampiro.
“Grazie caro, ma non leccarmi il culo, conservati per dopo.” Cinguettò il Viaggi soffiandogli un bacino.
“E gli entrambi non eravate tu e il Viaggiatore, ma Balthasar e il Viaggiatore.” Precisò Belle in tono scocciato, poi continuò la negoziazione.“Quindi Viaggi caro arriviamo al dunque: io ti do il mio Jean-Claude per un mese da usare come più ti aggrada, vuoto a rendere pliiiiis, ti becchi pure Asher come… ehm… guardia del corpo e in cambio voti a favore di tutte le mie mozioni, non solo quelle per l’aumento degli stipendi dei parlamentari, e nelle riunioni mi lasci le caramelle al limone che sono più buone.”
Il Viaggiatore confabulò brevemente con Balthasar. “Okkei pupa, ma voglio vitto e alloggio e bei maschioni da okkupare.”
“Il mio entourage è tutto a tua disposizione” annuì Belle. “Possiamo organizzare la fiera degli schiavi domani notte e Balthasar può palpare culi e controllare zanne.”
I due consiglieri stavano per stringersi la mano e firmare il contratto quando Jean-Claude li interruppe. “A proposito di bei maschioni io avrei un’idea.”
Belle impallidì se possibile ancora di più: del resto le idee di Jean-Claude le conoscevano tutti…“Ah! Ah! Ah!” Rise nervosamente facendo gesti minacciosi all’indirizzo del suo ex-pupillo.”Non lo stare a sentire Viaggi, lo conosci ormai, è caduto dal seggiolone da piccolo: vaneggia un po’, ma a letto non si nota, un bel bavaglio e via.”
Jean-Claude continuò imperterrito, facendo un passo verso il Consigliere e il suo servo umano. “Perché non okkupi Asher invece che relegarlo nel ruolo di bodyguard? Tu sai la storia che c’è tra noi, pensa a come potrei performare se con me non ci fosse un corpo qualsiasi ma quello dell’amore della mia vita.”
A quel punto Asher si riscosse dal suo mutismo diede uno spintone a Balthasar e fronteggiò l’ex-amante. “Cosa? Cosa? E mi vuoi mettere nelle mani di uno che a tuo stesso dire è un vizioso, viscido e depravato il cui unico merito è quello di non puzzare come Mortino?”
Nel silenzio tombale in cui era immersa la stanza le sue parole risuonarono come bronzei rintocchi a morto.
“Ma Ashy…“ pigolò Jean-Claude.
“Ashy una sega, sei veramente una puttana fatta e finita. Guardati, tutto bramoso e in sollucchero all’idea di finire tra le grinfie di quei due porc-!!!”
Due manrovesci ben assestati interruppero la performance isterica del vampiro.
“Finitela! Siete la vergogna del mondo vampirico, vi do un’occasione per redimervi e la gettate al vento!” La voce di Belle era bassa e terribile, robba da the final countdown. “Siete fiato sprecato, tempo buttato, preservativi col buco! Io vi infilo in una bara monoposto e vi ci lascio per l’eternità! Io vi muro insieme alla monaca di Monza! Io vi cavo tutte le zanne con l’elio! Anzi senza! Io vi regalo a Mortino col vuoto a perdere! Musette? Falli terminare, mi sono stufata, quando è troppo è troppo.”
Un acuto in si bemolle allietò i presenti mandando in frantumi i cristalli di Boemia. “Nooooooooooo!”
Belle si girò confusa e pronta a colpire, per scoprire invece che l’urlo proveniva dal Viaggiatore stesso. “Cosa?”
L’uomo era rosso in viso, sudato e sbatteva le manine ossessivamente, non vi diciamo dove per pudore, in una sorta di parossistico applauso mentre Balthasar gli asciugava la fronte e la bocca con una salvietta umidificata. “No! Li voglio! Sono così pucciosi! Ti pregotipregotiprego! Pliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiis!”
Belle contò fino a cinquecento.”E mi darai lo stesso il tuo appoggio?”
“Sìsìsìsìsìsìsìsìsì.”
La vampira inarcò un sopracciglio. “E le caramelle?”
La “linguetta” del Viaggi entrava e usciva dalla bocca a più riprese.” Pure quelle, però voglio la tua suite per un mese.”
“E va bene.” Sospirò Belle annuendo.
“E le ciabatte gratis, shampoo e bagnoschiuma di classe e il cioccolatino sotto il cuscino.” Aggiunse Balthasar.
“Ok.”
“E fiori freschi tutti i giorni.” Continuò il Viaggiatore.
“Ho detto ok.” Poi Belle si girò verso Asher e Jean-Claude che stavano cercando astutamente di mimetizzarsi con la tappezzeria. “ Avete sentito bestie? Ringraziate il Viaggiatore che evidentemente è più depravato di quel che ricordassi per volervi ancora nonostante la vostra evidente stupidità e sprezzo della gerarchia e delle buone maniere. In ogni caso sarete puniti in modo esemplare perché non si dica in giro che Belle è una mammalucca rammollita: io vi condanno…io vi condanno…”
“Sì?” dissero in coro.
“Io vi condanno al Grande Bordello: starete confinati per un mese nel tugurio, tutti e due insieme, soli, senza nessun contatto esterno. Potrete parlare solo con me quando vi convocherò nel confessionale. Avrete l’accesso alla mia suite solo quando il Viaggiatore vi vorrà usare e alla prossima che mi fate non ci sarà alleanza che tenga. Siete kaputt! Musette? Rimuovili dalla mia sensibile presenza.”
I due chinarono il capo e si allontanarono, scortati per la collottola dalla siniscalco, in preda a sentimenti contrastanti: Jean-Claude con l’aria di aver vinto al Superenalotto e Asher con l’espressione di chi avrebbe preferito morire sul posto seduta stante. Nessuno dei due, ovviamente, avrebbe realizzato il suo desiderio…

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