sabato 2 luglio 2011

Supernatural activity - Capitolo 28 - Una bara per due


Riassunto delle puntate precedenti: Avevamo lasciato i nostri due vampirelli in preda ad una crisi isterica e pronti per entrare nella casa del Grande Bordello: la giusta punizione per aver lavato i panni sporchi in pubblico sotto gli occhi lubrici del Viaggiatore e di Gasparre, cioè, di Balthasar. Ma i due emo sanno davvero quello che li aspetta? E sono pronti a superare la prova settimanale? Non si sa, ma una cosa è sicura, Belle e Musette si aspettano grandi ascolti...


Closer - Anberlin

Jean-Claude si svegliò con qualcosa di duro piantato nella schiena, annegato nel profumo di Asher. “Mon Dieu! Non può essere vero, sto sognando, non è possibile! Belle si è stufata e mi ha ucciso e la Dea protettrice dei vampiri ha avuto pietà e mi ha mandato in Paradiso!!!” La gelida voce dell’amico lo riportò alla realtà meglio e più velocemente di una doccia ghiacciata.

“Ma che paradiso e paradiso coglione! Belle ci ha rinchiuso in una bara biposto!”

“Appunto, e io che ho detto? “La mano di Jean-Claude tastò timidamente la protuberanza ficcata tra le sue reni fonte di tante speranze. “Allora questo non è…”

“No, non è.” Confermò Asher avvitando meglio la gamba nella schiena dell’ex. “ E ora finiscila di masturbarmi il ginocchio e fammi un altro po’ di posto che ho il mal di schiena.”

“Ehi! Calmino eh! Non è che io stia come un pashà, più che biposto sembra una piazza e mezza!”

“Dannate bare alla francese…” Borbottò Asher, non solo gli toccava la compagnia di Jean-Claude; come se la sua vicinanza e il suo profumo non fossero delle torture abbastanza intollerabili Belle aveva pure lesinato sulla cassa da morto.

Intanto Jean-Claude cercava di vedere il bicchiere mezzo pieno. “Vabbè, dato che siamo qui tanto vale approfittarne, no? Che facciamo?”

“Prego?” Chiese Asher rendendosi conto che non c’era neanche lo spazio per prenderlo a ceffoni.

“Bè, sì, che facciamo? Per quel che ne sappiamo potremmo stare qui per anni e sarebbe meglio trovare un modo per passare il tempo. Allora per un rapporto completo è un po’ troppo stretto, la bara non lascia grandi libertà di manovra, ma un po’ di petting…”

Asher non riusciva a credere alle proprie orecchie. “Ma sei scemo?”

“E che vuoi da me, i pompini sono esclusi, neanche coi miei superpoteri ci riesco.”

“Tu sei pazzo.”

Jean-Claude pensò freneticamente a possibili alternative. “Preferisci giocare a rubacazzo? Ooops, volevo dire rubamazzo!” Il gelido silenzio dell’altro parlava a voce alta. “E dire fare baciare lettera o testamento?”

“Ecco sì, testamento va bene. Comincia a scrivere il tuo.”

“Non capisco mon chardonnoret.”

“Vedrò di spiegarmi meglio allora, caro il mio Jean: chiudi la bocca! Stai zitto! Non pronunciare più una parola! Fai finta che io non esista! Che non sia mai esistito!!”

“Ummm…credo significhi che non ti vada neanche il porno-tetris.” Nessuno rispose. Il silenzio, enfatizzato dallo spazio ristretto era così profondo da essere assordante.“Asher? Asher?” Jean-Claude provò a suscitare una reazione pizzicottando i posticini privati dell’amico. La reazione non venne. “Oh. Dev’essere l’alba. Fico che io sto sveglio più a lungo.” Il posticino privato però restava morbido e invitante. “ Bè, però se è morto…tanto non sente nulla…che male c’è…” Una incazzatissima voce gli lacerò il cervello penetrando in ogni fibra del suo essere. “Non ci provare Jean-Claude, è una punizione questa ricordatelo!” Il vampiro non fece neanche in tempo a tirare un paio di madonne che la sua sire lo privò della coscienza mandandolo a raggiungere l’amico nel mondo dei sogni.

Jean-Claude cominciò nuovamente a svegliarsi, riacquistando lentamente la consapevolezza di se. Non sapeva quanto tempo fosse passato né dove fosse, ma aveva ancora il profumo di Asher nelle narici e si sentiva titillato da un’insolita sensazione di calore bagnato sulle guance e sulle labbra. “Mon Dieu! Non può essere vero, Asher si è arreso al nostro amore e mi sta baciando, sto sognando, non è possibile! Stavolta sono proprio morto!!!” Poi aprì gli occhi completamente e si trovò il viso di Dorino, inconfondibilmente blu, a pochi millimetri dal proprio, il licantropo intento a lappargli appassionatamente la faccia. “Dorino! Cazzo fai!”

Il lupo sobbalzò di paura, preso con le mani nel sacco, e arrossì violentemente diventando di un piacevole color violetto come ben ci insegna la ruota dei colori. “ No, io, ehi! Parliamoci chiaro: non ti stavo baciando eh!” Protestò concitatamente portandosi a distanza di sicurezza.

Jean-Claude sospirò asciugandosi la guancia. “Purtroppo no, mi stavi leccando! Attività che io preferisco relegare a luoghi più a sud del viso, quantunque…bè…spiacevole non è…se vuoi puoi anche continuare.”

“No, la mia parte umana ha ripreso il sopravvento su quella animalesca.”

“Peccato! Io adoro la tua parte animalesca!” Il vampiro si guardò intorno prendendo nota di essere sdraiato su un letto a poco più di due piazze, che Asher giaceva, ancora incosciente, accanto a lui e che la stanza, seppure dignitosa, sembrava priva di ogni genere di comodità superflua e di decorazioni. “Dove siamo piuttosto?”

“Nel tugurio.”

Jean-Claude chiuse gli occhi portandosi un braccio davanti alla fronte. “Allora Belle non parlava a vanvera, ci ha veramente messo al confino!”

“Già, vi è toccato il Grande Bordello. E vi è andata di lusso! Poteva lasciarvi nella bara! Poteva uccidervi!”

Il vampiro impallidì tutto a un tratto, scosso da brividi. “Ho un orribile presentimento…c’è il bagno?”

“Sì, non è orgy size, la vasca è una tinozza che basta per due, però c’è.”

Il sospiro di sollievo lo sentirono a chilometri di distanza. “Meno male…sarebbe stato un destino peggiore della morte…che c’è? Perché mi guardi così?”

Dorino si era alzato e lo fissava, a braccia conserte, con uno sguardo di totale disapprovazione.

“Non va affatto bene Jean-Claude, io pensavo di aver trovato un master responsabile e attento e invece mi ritrovo invischiato in torbide storie di sesso malato e amore che sembra non corrisposto e invece lo è, per non parlare del fatto che se fate incazzare Belle poi lei mette il muso anche a me e potrebbe venirle in mente di farmi fare qualcosa che non mi piace.

“Non è difficile, l’elenco è talmente lungo…”

Dorino scosse la testa facendo ondeggiare la lunga treccia nera. “Io non pensavo che la relazione tra noi sarebbe stata così.”

“Mi dispiace.” Sussurrò Jean-Claude preparandosi psicologicamente all’ennesima denigrazione della sua persona, della sua personalità, delle sue attitudini sessuali e chi più ne ha più ne metta.

“Oh a me no, è fichissima!!!” Lo stupì Dorino. “L’unica cosa è che quando guardo Asher mi viene una insopprimibile voglia di scoparmelo! Ho masticato la coca, ho fumato il calumet della pace, ho parlato con Manitù e mi sono connesso con la Natura e sono arrivato a una conclusione.”

Il vampiro inarcò un sopracciglio. “Che sei un’idiota strafattone?”

“Nooo! Che questa voglia è male!!! Già desiderare il mio master è assolutamente deprecabile e sicuramente contro ogni standard morale di noi “Palle blu” ma almeno è qualcosa di previsto nella relazione lupo-vampiro!! Cioè…nel mondo soprannaturale è…naturale!”

“E che sia naturale è molto importante per te.”

“Sì, naturalmente. E desiderare di scopare il tuo amico che è un pazzo furioso, un sadico neanche troppo represso e pure sfregiato, non è naturale!!!”

“Permettimi di contraddirti mon loup: tu sei il mio animale da chiamare, sei connesso intimamente con me e i miei desideri sono i tuoi desideri.”

“Ah.” Disse Dorino soppesando accuratamente le parole del master. “ Vuoi dire che se me lo voglio scopare è colpa tua?”

“Più o meno.”

Il sorriso del lupo si accese irresistibile. “Allora è tutta un’altra cosa!!!!”

Intanto anche Asher cominciò a risvegliarsi emanando vibrazioni gelide e negative che permearono di depressione e isterica infelicità tutto l’ambiente. “La finite di berciare a voce alta! E soprattutto smettetela di parlare di me, mi fischiano le orecchie.” Poi mise a fuoco la presenza di Dorino. “Che cazzo ci fa qui il tuo cane?”

“Belle mi ha mandato qui per nutrirvi! E sono l’unico che lo farà per tutto il tempo della vostra punizione!”

Asher si mise a sedere sul letto con estrema fatica e volse le spalle ad entrambi. “Io non mangio. Sciopero.”

Dorino fece il giro del letto e risbattè Asher sul letto, approfittando della sua estrema debolezza. “Non pensarci neanche sai?”

La mano del lupo si strinse attorno al collo del vampiro che lo fissava con occhi dilatati. “Ora fai il bravo e mangi tutta la pappa fino all’ultimo sorso, capito?”

“Ma io…”

La presa si strinse e poi si ammorbidì, traformandosi quasi in una carezza.”I bravi bambini mangiano tutto!”

“Oh sì! Il grande e grosso lupo cattivo, che paura…ma che denti grandi hai!

“E’ per mangiarti maglio!”

Gli occhi di Asher brillarono maliziosamente. “E che cazzo grande hai…”

“Su basta con le favole!” Disse Jean-Claude salvando in corner il povero Dorino che era gia rientrato in crisi eterosessuale. “Altrimenti non sei in forma e non puoi rompermi i coglioni al tuo livello standard.”

“Ok” Sbuffò il vampiro.”Mangerò.”

Dorino apparecchiò la tavola, sdraiandosi tra i due, Jean-Claude con la bocca saldata al suo collo mentre Asher si servì pudicamente dal polso. Forse la sua natura fiera e indomita avrebbe dovuto sentirsi a disagio ma non era così, le endorfine circolavano impazzite nel suo corpo e anche se la sua treccia giaceva immobile sul letto si sentiva comunque molto connesso alla natura, forse non proprio quella dei suoi antenati, ma chi cazzo se ne fregava dopotutto? Per bruciare le checche c’era sempre tempo…

Asher, girato di schiena per offrire il minimo contatto a entrambi i suoi compagni di letto, stava deglutendo rumorosamente il saporitissimo sangue del licantropo. Forse poteva andare in bagno a vomitarlo? O forse poteva sedurre il cane pulcioso per fare uno sgarbo a Jean-Claude? Poi pensò che probabilmente a quel coglione avrebbe fatto anche piacere e quindi sondò velocemente piani alternativi. Che cazzo poteva fare per vendicarsi di Jean? Avere a che fare con un masochista terminale non aiutava granchè, qui ci voleva il classico colpo di genio. E poi la lampadina si accese, lux fuit e un’espressione maligna e perversa gli accese i gelidi occhi azzurri. Si staccò dal lupo si pulì la bocca e si alzò.

Jean-Claude alzò il capo dal fiero pasto mentre Dorino era già in preda al delirio post-orgasmico. “Dove vai Asher?”

“Oh, non ti preoccupare…vado solo in bagno.” Rispose serafico.

Jean-Claude non lo sapeva, ma la guerra era appena iniziata.



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