venerdì 17 settembre 2010

Supernatural activity - Capitolo 22 - Ora sì che mi sento meglio!

Riassunto delle puntate precedenti:
Dopo l'ennesima marachella Belle punisce i suoi due bamboccioni a modo suo: dovranno prendersi a mazzate vicendevolmente. Per Asher non è una novità ma per Jean-Claude sono grossi problemi anche perchè l'oggetto scelto dalla sua sire per torturare l'amico è davvero tra i più temibili: una copia di Cioè. Riuscirà il nostro Asher a rimettersi? E cosa c'è in serbo per il povero Jean-Claude?

Colonna sonora: Satisfaction (Rolling Stones)

Jean-Claude cadde per terra piangendo calde lacrime sul giornale arrotolato. Si accorse con orrore che il poster del licantropo Jacob era leggermente macchiato di sangue e pianse più forte. Il sangue di Asher, aveva versato il sangue di Asher!
“Ti pregherei di non frignarci sopra” sbuffò Belle avvicinandosi al vampiro inginocchiato.”Non l’ho ancora letto.”
“Ecco sei sempre la solita!” Sbottò Jean-Claude fulminandola con lo sguardo mentre Aldo gli volteggiava sulla testa a mò di avvoltoio.” Dici che mi vuoi aiutare e poi ti rimangi tutto in meno di cinque minuti. Perché illudermi dicendomi che vuoi fare la mezzana tra me e il mio Ashy? Come pensi che mi guarderà adesso dopo tutto quello che gli ho fatto?”
“Cazzo Jean-Claude! L’hai frustato con una copia di Cioè! Vabbè che quel giornale ha rovinato intere generazioni, ma Asher dovrebbe essere in grado di sopportarlo! L’ho pure mandato a rifocillarsi con uno dei miei mannari preferiti!”
Il vampiro tirò su col naso. “Tu non capisci Belle, ne ferisce più la penna che la spada!”
“IO NON CAPISCO?” Urlò Belle.”No, direi proprio che non capisco come un vampiro osi parlare in questo modo alla sua sourdre de sang e sperare di restare vivo per raccontarlo!”
“Lo termino?” Chiese Musette speranzosa, Aldo si era stufato dei croccantini per gatto e cambiare dieta gli avrebbe certo giovato all’umore.
“No mia cara, questo idiota non aspetta altro che il colpo di grazia, non gli darò questa soddisfazione. E poi manca ancora l’altra parte dello spettacolo!”
“Già. Quella in cui Asher punisce me.”
Belle fissò gli occhi liquidi del suo protetto e si intenerì. Maledicendo il suo buon cuore abbracciò il tapino sistemandogli la testolina ricciuta sul florido seno. “Anche se non sembra, tu sei un uomo Jean-Claude e come tale non capisci un cazzo. Che ne vuoi sapere di strategia amorosa? La tua idea di conquista consiste nello sbattere i tuoi occhioni blu e sbottonarti la patta dei pantaloni! Ti concedo che lo fai con molta grazia e che nella maggior parte dei casi umani che intrattieni basti e avanzi ma Asher è fatto di una stoffa diversa e la tua tattica dovrebbe essere più raffinata del metterti a tappetino implorando di farti fare qualunque cosa.”
“Ma un tempo funzionava!!!” piagnucolò il vampiro.
“Appunto! Un tempo! Quel tempo è passato mio caro, è giunta l’ora di cambiar musica. Asher ha bisogno di capire che razza di mostro, orrendo, perverso, deviato e cattivo sia diventato.”
“Orrendo, perverso e deviato. Sicuro! Questa sì che sarà musica per le sue orecchie…”
“Deve accettarlo Jean-Claude, deve accettarlo, sfogarsi e andare avanti con la sua vita e tu lo devi aiutare.”
“Ma come?”
Belle gli accarezzò i capelli guardandolo con malcelato compatimento. “Lo saprai mio caro, lo saprai e farai la cosa giusta.” Gli sussurrò posandogli un bacino sulla fronte.
Le gocce di sangue per terra si congelarono istantaneamente: un Asher di nuovo in splendida forma fece la sua comparsa entrando come un turbine e dispensando sguardi gelidi a un’inesistente platea. “Ecco, me ne vado per un secondo e voi due mi trombate alle spalle e proprio sul mio letto di tortura. Non c’è più religione…”
“E per fortuna, aggiungerei io.” Disse Belle sistemandosi crinolina e parrucca andate a ramengo nel pastrugnamento consolatorio. “ O forse senti la nostalgia di un bel bagno rilassante nell’acquasanta? Posso dar fondo alle mie scorte e organizzarti subito un bell’idromassaggio! Le bollicine le vuoi alla mirra o all’incenso o-” Il resto della frase non la capì nessuno perché Jean-Claude si mise a piangere così forte che persino Aldo si ammutolì.
Belle sospirò, oramai prossima alla debacle psicofisicaattitudinale. “Visto cosa mi fai fare Asher? Il bambino si è turbato!”
Il vampiro degnò il suo compare in lacrime di una fuggevole quasi tenera occhiata e poi alzò il mento e gonfiò il petto, rivolgendosi orgogliosamente alla sua sire. “So qual è il tuo piano Belle. Vuoi far vedere a Jean-Claude il mostro che sono diventato, vuoi che non mi ami più, che non mi resti neanche la sua pietà!”
“Impossibile! Impossibile!” cantilenava Jean-Claude tra un singhiozzo e l’altro.
Belle contò mentalmente fino a dieci consapevole che per calmarsi arrivare fino a mille non sarebbe bastato. “Cazzo Asher! Una ci prova a fare la gentile con te, ma tu le sberle me le cavi a forza dalle mani!!! Forza che mi sono rotta i coglioni di questa farsa! Scegli l’arma e procedi. E vedi di fare un lavoro migliore come torturatore che da torturato non sei riuscito neanche ad istigarlo a dovere!!!”
“Ma Belle! Dopo due secoli che lo prendo a pesci in faccia senza una reazione cosa cazzo dovevo dirgli?”
Jean-Claude tirò su col naso e annuì. “Povero Ashy, mica ha tutti i torti… e poi tentare di farmi soffrire di meno è stato comunque il gesto più bello che ha fatto per me da tantissimo!”
“Dio santo. Dovrei farvi la lampada e dimenticarmi della vostra esistenza ma per vostra fortuna ho un cuore grande e un portafogli bucato. Vuoi scegliere l’arma o no?”
“Dov’è il giornale?” Chiese Asher guardandosi in giro.
“Giornale? Mhuamhuamhuamhua! Hai sentito Musette? Il pirla cerca “il giornale”! Non è tenero?”
Musette sgranò gli occhi cerulei con aria innocente. “Lo termino signò?”
“Vai a giocare con Valentina mia cara, mi sembri leggermente monotematica…” sbuffò Bellemorte. “Tornando a noi Asher, una domanda simile me la sarei aspettata dal tuo compagno di merende…ti facevo più sgamato.”
Gli occhi di Asher si strinsero sospettosi, passando velocemente da una ridacchiante Belle a uno Jean-Claude che si stava ammanettando al palo con l’aiuto di Musette, vestito solo di uno straccio bianco modello Gesù Cristo senza croce o pannolone per anziani. “Cosa vorresti dire?”
“Voglio dire che “Cioè” era l’arma di Jean-Claude, non la tua.”
“E la mia qual è? Ragazza moderna? Top girl?”
“No.” Bellemorte si fermò qualche secondo per garantire la necessaria suspance e poi, con un mezzo sorsetto soddisfatto, sparò.”Una bella mazza chiodata.”
“Ahhhhh!” Asher sospirò di sollievo scostandosi i capelli dalla fronte.”Una mazza chiodata.” Poi strabuzzò gli occhi.”UNA MAZZA CHIODATA?”
Jean-Claude sospirò con aria rassegnata. “Dov’è la mia corona di spine? Perdonatelo, o lettori, perché non sa quello che fa.”
“Sì miei cari una bella mazza chiodata. Non sentivi la mancanza dei bei vecchi tempi? Ecco qui la tua occasione. Carpe diem! Approfittane!”
“Ma io non posso…” Sussurrò il vampiro fissando prima l’amico che aveva già rivolto l’estatico viso verso il cielo in cerca di spiritosi santi e poi l’orrido bastone irto di punte di argento lucente che gli porgeva la sempre servizievole Musette.
Jean-Claude fissò l’ordigno reprimendo un brivido di orrore. “Ma almeno l’avete sterilizzato? Che schifo i germi…“
“Su Ashy, fai vedere a Jean-Claude quello che sai fare.” Lo incitò Belle fregandosi le mani.”Facci vedere come intrattieni il consiglio. Musette? MUSETTE? Portami l’ombrello che non voglio schizzarmi di sangue la crinolina.”
La vampira si sistemò su una poltroncina in prima fila, ma non troppo, vedi schizzi di sangue come sopra, l’ombrellino plastificato in una mano e un vodka martini agitato, non mescolato, nell’altra. Musette si sistemò tra Asher e Jean-Claude in posizione defilata col ciack in mano. “Vai con la prima.”
Asher chiuse gli occhi e piazzò una botta con la mazza chiodata. Ce la mise tutta per colpirlo senza fargli male ma riuscì in ogni caso a fargli saltare un’unghia del piede.
“Ahio!” si lamentò la vittima.
A Belle andò di traverso il martini. “Ahio? Ma che è questa roba? Stai a pettinà le bambole? Vuoi che prenda io la mazza ferrata e gliela infili nel culo? Dagli una botta decente o gli raddoppio la dose!”
Asher era sull’orlo delle lacrime e Jean-Claude impietosito, si risolse a toglierlo d’impaccio. Forse Belle aveva ragione, forse il suo Ashy aveva bisogno di sfogarsi un poco.”Hai sentito stronzo? Vuoi che le prenda pure doppie?”
“Tanto lo so che lo fai apposta per fartele dare. Non ci casco. Sono troppo furbo.” Jean-Claude rise di gola, la testa riversa all’indietro per quanto glielo permettessero le catene che lo bloccavano.
“Sì, sì Juli me lo diceva sempre che eri un furbone. Specie quando sparlava di te.”
Asher intanto, andava avanti a colpire, prima l’altro piede, poi una ciocca di capelli, poi qualche pelo della gamba destra. “Non attacca Jean-Claude, sono troppo furbo.”
“Diceva che ti sopportava solo perché io ero tra i benefit e che era stufa di rammendarti i calzini e di raccattare i capelli che lasciavi in giro. E ringraziava il cielo che non portavi le mutande.”
Belle deliziata, tirò su una bella sorsata di martini con la cannuccia. “Però, che colpo basso…”
“Tanto lo so che è tutta una finzione! Non ti sento lalalalalalala!”
“Una finzione?” Ripetè Jean-Claude ancora ridendo. “Certo! Eri la nostra barzelletta preferita, e a proposito di finzione…”
“Lalalalalalalala!” continuava a berciare Asher ad occhi chiusi.
“Fingevamo tutti gli orgasmi!” urlò Jean-Claude.
“Ohhhhhhhhhhhhh!” fecero in coro Belle e Musette.
“Cosa?” Strabuzzò gli occhi Asher. Jean-Claude chiuse gli occhi e incassò la testa nelle spalle aspettandosi una bella legnata che non si fece troppo aspettare.
Il volto di Asher era distorto dalla rabbia, le zanne scoperte e i capelli all’aria sembrava il volto stesso del terrore. “Vediamo chi ride ora, beccati questa!” La mazza ferrata colpì Jean-Claude in pieno volto lasciandolo per metà simile a polpa di pomodoro rustica.
Belle si alzò in piedi di scatto. Cosa avrebbe fatto se Jean-Claude fosse stato rovinato per sempre? Merda, non era nemmeno assicurata! Poi si tranquillizzò, Jean-Claude era potente e avrebbe guarito questo ed altro. L’obiettivo era stato raggiunto, pensò, fissando Asher che completava i suoi cento colpi ridendo isterico come sotto l’effetto di una dose massiccia di elio o di anfetamine, non c’era più bisogno di lei.
“Fingevi gli orgasmi? Fingi questo! Mhuamhuamhuamhua!”
Bellemorte raccolse le gonne e se ne andò in tutta fretta: l’ombrello non bastava più e la muta era poco sexy.

Parodia di No rest for the wicked di Morgana71, scritta insieme a Flora. Non c'è scopo di lucro. I nomi di alcuni personaggi appartengono a Laurell Hamilton. Vari tratti di ambientazione appartengono alla Whitewolf. I personaggi originali appartengono a Morgana.

2 commenti:

Morgana ha detto...

Non è possibile!!ahahaha Le due scene più trucide che abbia mai scritto e mi sto rotolando dalle risate!!Minchia, IL CIOE'!!! ahahaahaha
Ovviamente "tu sei un uomo e come tale non capisci un cazzo" è un dogma pure se detto da Belle
Cmq...Siete pazze!^_^

Blackjack Players ha detto...

You will change nothing.